Confermata la leadership di Oracle sui Db relazionali

Si riduce, tuttavia, il divario con Ibm e Microsoft, secondo quanto stimato da Idc. L’azienda di Larry Ellison conserva una quota di mercato del 39,5%, ma la rivale più diretta si avvicina al 33,6%. Nel suo complesso, il mercato ha avuto un andamento piatto nel 2002.

11 marzo 2003 Nonostante la crescita registrata da Ibm e Microsoft con i rispettivi ambienti di database relazionale, il mercato per questa tipologia di prodotti continua a essere dominato da Oracle secondo le ultime stime pubblicate da Idc. Secondo la società di analisi di mercato il divario tra Oracle e Ibm si sta tuttavia riducendo ed è Microsoft a vantare il tasso di crescita più robusto di questo mercato da 13 miliardi di dollari. Le stime confermano inoltre che rispetto agli altri vendor i primi tre stanno rafforzando la loro manovra di aggiramento del segmento dei database relazionali a oggetti. Il numero uno Oracle ha perso leggermente quota di mercato, chiusa nel 2002 al 39,5% (-5 punti rispetto al 2001). Grazie a questo piccolo passo falso la numero due Ibm riesce ad avvicinarsi, con una quota del 33,6%, un più 9% rispetto ai valori del 2001. Microsoft, con un balzo di 15 punti percentuali conquista l’11,1% del mercato.

In termini di valori scambiati il mercato dei database ha avuto un andamento piatto, con una crescita inferiore al punto percentuale dai 12,9 miliardi del 2001. Idc attribuisce il diverso comportamento dei vendor con le differenze a livello del rispettivo business model. Ad aver sofferto maggiormente sono i fornitori che dipendono dalle installazioni di maggiori dimensioni, come Oracle e Sybase. Meno esposti agli influssi della crisi sono coloro che si rivolgono alla piccola e media impresa. Tra i problemi che affliggono Oracle c’è sicuramente la contrazione dei volumi di licenze per Cpu, in una fase in cui le aziende decidono di non potenziare il parco dei server installati. Oracle ha inoltre accumulato un arretrato di licenze vendute due anni fa, che ancora i clienti non hanno esaurito: molte delle nuove installazioni di medio livello si basano sulla versione Standard del database Oracle, che costa meno della Enterprise Edition.

Anche Sybase soffre per gli stessi problemi, mentre Idc rileva il buon comportamento di Ncr Teradata, nonostante il fatto che il databse clusterizzato viene utilizzato per grandi applicazioni di data warehousing. Per qualche motivo, forse legato all’impiego di risorse Crm, questo segmento non ha subito una eccessiva contrazione nel 2002.

Quanto all’immediato futuro, Idc preferisce non sbilanciarsi sulle voci di un possibile miglioramento delle prospettive, pur ammettendo che nei primi due mesi dell’anno si sono avuti segni di un certo scongelamento dei budget stanziati dalle grandi imprese. Ibm e Microsoft continueranno a rafforzarsi sul mercato della Pmi, ma per Microsoft la vera sfida rimane quella delle grandi installazioni.

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