Con la firma digitale non c’è bisogno del notaio

Il decreto anti crisi amplia la possibilità di utilizzare la firma digitale senza fare ricorso ai professionisti

La firma digitale toglie lavoro al notaio. L’articolo 16 (comma 12 del Dl 185/2008) del decreto legge anti crisi recentemente approvato prevede che la trasformazione di un documento cartaceo in informatico possa avvenire nella maggior parte dei casi a cura del soggetto che possiede il documento originale apponendo la propria firma digitale nel rispetto delle regole tecniche previste dal Codice digitale della pubblica amministrazione (Cad).
 
Il pubblico ufficiale o il notaio è richiesto solo per alcuni documenti analogici originali unici, che in ragione di esigenza di natura pubblicistica, restano soggetti al particolare adempimento. Questi documenti, però, potranno essere individuati solo a seguito del l’emanazione di un eventuale decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Il decreto legge stabilisce che le copie su supporto informatico di “qualsiasi tipologia di documento analogico originale sostituiscono a ogni effetto di legge l’originale se la conformità tra loro è assicurata direttamente da chi la detiene con l’apposizione della propria firma digitale nel rispetto delle regole tecniche di conservazione”.

Così, l’intervento del pubblico ufficiale o del notaio è previsto solo per alcuni documenti che potranno essere individuati con altro decreto del presidente del Consiglio.

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