Con DocuBox il backup parla italiano

Una start up italiana lancia una soluzione software che estende i confini del backup fino alla continuità del business e al document management.

Nei nuovi scenari creati dalla diffusione della virtualizzazione e, ancor di più, dei pc portatili, occorre pensare ad un nuovo modo di intendere il backup che da semplice assicurazione sui dati, diventa un servizio su cui gli utenti possono basare la sincronizzazione tra due PC o sedi o l’accesso remoto da smartphone.
In pratica, gli aspetti di garanzia dei dati si uniscono a
quelli di servizio di continuità del business e di document management per
l’azienda e gli utenti.

DocuBox, il nome è dell’applicazione, ma anche della start up italiana che l’ha lanciata sul mercato in queste settimane, interpreta i nuovi orizzonti del backup 2.0. È disponibile per i sistemi operativi Windows, MacOS X e
Linux.

Si tratta di una soluzione software o appliance che viene installata
all’interno o all’esterno della rete locale, e inizia a funzionare in pochi
minuti con l’installazione di un agente software che gestisce la
configurazione e la comunicazione tra dispositivi ed esegue il backup in
tempo reale.

Il software contenuto nell’appliance indicizza il contenuto dei
documenti e lo rende reperibile nelle diverse versioni, deduplica i file e
gestisce anche servizi standard come il ripristino, la
sincronizzazione e l’accesso remoto, e una serie di servizi personalizzati
sulla base delle specifiche esigenze dell’azienda.

Nel formato appliance sono disponibili tre versioni standard, sempre
in configurazione RAID 1:
– Personal, con storage fino 1TB;
– – Office, con storage fino a 2TB;
– Enterprise, con storage fino a 8TB.

DocuBox viene venduto solo in modo indiretto, attraverso una rete di system
integrator specializzati nell’area dello storage e della business continuity. E a sviluppare la rete di partner di DocuBox, una vecchia conoscenza del trade nostrano: Primo Bonacina.

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