Con Casalini il libro viaggia in rete. A colpi di pdf

Una digital library di testi di editori specializzati venduti in tutto il mondo. Nuovi mercati anche per i piccoli

Portare libri e articoli dai contenuti altamente specializzati “in giro per il mondo”, a disposizione di studiosi, accademici, studenti, semplici appassionati ovunque essi siano, a Sidney, Pescara, Tokyo o Crotone. Partendo dalla collina di Fiesole, appena sopra Firenze.


Qui c’è la sede di Casalini Libri, azienda fondata cinquant’anni fa da Mario Casalini, per commercializzare libri e periodici italiani presso università e biblioteche di tutto il mondo e che oggi conta un’ottantina di dipendenti.


Casalini ha creato e reso operativo il progetto di editoria elettronica che permette ai libri di arrivare in tutto il mondo.


“Il progetto digitale – racconta Michele Casalini, figlio del fondatore, oggi consigliere delegato della società, dotato di un inconsueto mix di cultura umanistica e informatica – nasce per soddisfare l’esigenza di alcuni editori di far viaggiare più speditamente e capillarmente i contenuti altamente specializzati dei loro libri, tutti attinenti a studi umanistici e scienze sociali”.


Subito si è pensato di sfruttare al meglio le risorse elettroniche e digitali, in un momento in cui la disponibilità di banda larga permetteva di fare viaggiare velocemente questi contenuti sulla rete.


“Un’evoluzione che ha acceso anche settori tradizionalmente restii all’uso di strumenti informatici, come quello editoriale”.


In questo senso, Casalini può contare su un know-how consolidato. Non a caso, qualche anno fa è stata creata la Digital Division (10 tecnici e 20 catalogatori di alto livello professionale) e la Casalini Digital Library, primo database full text di libri e riviste di discipline umanistiche e scienze sociali di editori italiani. Il tutto al grido di “non solo libri, ma anche servizi” di catalogazione, classificazione, bibliografie, e altri ancora.


Ma torniamo al progetto. “La nostra strategia – spiega Casalini – è implementare un’infrastruttura Drm (Digital rights management,software per la protezione del cpoyright dei contenuti, ndr) per consentire un accesso il più vasto possibile da Google a siti specializzati”.


La tecnologia è quella di Adobe LiveCycle, scelta perché “è più semplice, e meno costoso per tutti, usare uno standard diffuso e di uso quotidiano come il Pdf”. La società che si è occupata della parte tecnologica del progetto è Pc Ware, partner storico di Adobe.


La piattaforma consente la distribuzione e la vendita in modo sicuro di contenuti in formato elettronico e di documenti digitali su Pc e dispositivi mobili. Solo dopo l’acquisto, il cliente può scaricare il documento seguendo i termini della policy indicata dai moduli di Drm, cosa che consente il controllo dell’accesso ai documenti e dei diritti d’uso online e offline, salvaguardando criteri di sicurezza e di copyright. Come già detto, si possono anche scaricare parti di libro (un capitolo, un’introduzione, una postfazione,..).


“In questo modo si accontenta l’utente finale, e nel contempo si offre all’editore una modalità efficace per contrastare il mercato pirata delle fotocopie”. Per quel che riguarda i settanta editori che usufruiscono del servizio, hanno ormai superato la diffidenza sulla presunta uccisione del libro cartaceo. Già, perché il sistema permette una visibilità maggiore sui canali consueti, e perché piccole realtà editoriali che avevano difficoltà a commercializzare libri di taglio accademico oggi hanno finalmente la possibilità di farlo senza problemi. E poi, l’attività digitale si affianca a quelle tradizionali offline.


Le forme di pagamento? Gli utenti istituzionali (studenti, ricercatori, docenti, ecc.) che si collegano da una postazione con indirizzo Ip associato alla sottoscrizione dell’ente di appartenenza (università o biblioteche, tra le altre Harvard, Stanford, Sorbona,..) hanno accesso immediato al contenuto full text, e usufruiscono del pagamento annuale dell’ente sotto forma di abbonamento. Gli utenti privati pagano nel corso della procedura “a carrello” con carta di credito. La connessione con Paypal non è ancora implementata, ma prevista nei rilasci futuri. È anche possibile alimentare con le modalità di pagamento citate un conto deposito da cui detrarre via via i singoli acquisti; insomma, una sorta di pay-per-use.

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