Computer Associates cresce in Italia a due digit

Rispetto alla casa madre, che ha chiuso (il 31 marzo) l’esercizio 2003 con un aumento del fatturato del 5%, raggiungendo i 3,12 miliardi di dollari, la filiale nazionale è riuscita a mettere a segno un aumento del 13,22%, pari a 126,12 milioni di euro. Riorganizzata anche la struttura nazionale.

16 maggio 2003 Superando le stime degli analisti, Computer Associates ha chiuso l’esercizio 2003 (il 31 marzo) con un incremento del 5% del fatturato, un valore che solo due anni fa non avrebbe riscosso molti commenti positivi, mentre oggi l’azienda non nasconde la propria soddisfazione del risultato raggiunto alla luce dei trend negativi accusati dal mercato mondiale dell’It. L’ultimo bilancio di Ca parla, dunque, di 3,12 milardi di revenue, un utile operativo per azione di 19 centesimi, ma perdite nette per 267 milioni, mentre in portafoglio la società ha contratti per 3,77 miliardi. Molto elevata rimane la liquidità, che ha raggiunto 1,31 miliardi di dollari. Nel presentare questi dati Alfonso Nobilio, regional manager di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, ha osservato che quest’ultima cifra non dovrebbe essere spesa in nuove acquisizioni quanto, piuttosto, in R&D, uno dei punti di forza di Ca.

La soddisfazione del manager sale quando presenta i dati preliminari dell’esercizio in Italia, che parlano di un fatturato di 126,117 milioni di euro, pari a una crescita del 13,2%, con un margine operativo lordo del 20% sul fatturato e un cash flow del 15%. Trend che aveva già in parte anticipato a Linea Edp (nell’intervista pubblicata sul n° 5) e che oggi si auspica di poter conservare anche per l’esercizio appena iniziato (che si conclude nel marzo 2004).

Tra i mercati che maggiormente utlizzano nel nostro Paese le soluzioni di Ca, Nobilio ha citato al primo posto banche (40%), seguite da industria (22%), assicurazioni (10%), telco (9%), Pac (5%) e Pal (4%) e sottolineato come il 2002 sia stato penalizzato da una congiuntura politico-economica negativa, da un atteggiamento decisamente riflessivo in fatto di investimenti, che ha portato le aziende a ridurre i budget. Per questo Ca ha cercato di concentrarsi, in particolare, sui top 250 spendor che generano oltre il 70% della spesa It nazionale, intensificando, per un maggior supporto la collaborazione con i partner che sono le grandi realtà di system integration, che l’aiutano a entrare in mercati a valore aggiunto difficilmente raggiungibili da Ca in prima persona, ma a volte sono anche gli stessi vendor. Per esempio ci sono accordi in essere con società come Hp che, se di solito è un competitor, per certi progetti, come quello Telecom (che prevedono anche soluzioni per la sicurezza), dove la collaborazione con Ca per quest’ambito diventa una prassi normale. ”Oggi i Cio si trovano davanti al grosso problema di gestire il caos: hanno troppa tecnologia e devono razionalizzare le proprie strutture It esistenti – ha osservato Nobilio -. Inoltre, non possono presentare un progetto se non riescono a dimostrare al top management l’effettiva necessità per il business della nuova richiesta e il Roi entro 3-6 mesi. Devono, quindi, riuscire a gestire l’infrastruttura It e incrementare la produttività del personale tecnico per poter ridurre i costi gestionali e dedicare più budget a progetti innovativi”. Tenendo presente tutti questi problemi, Ca ha organizzato la propria offerta su due aree principali e su sei soluzioni: l’area Gestione delle infrastrutture poggia sui brand Unicenter, eTrust e BrighStor, mentre l’area Gestione delle informazioni è rappresentata da AllFusion, Advantage e CleverPath.

Tra i temi tecnologici che Nobilio spera possano presto decollare in Italia ha citato Web service, mobile/wireless e Linux. ”Per tutte queste aree Ca è già pronta con un’offerta adeguata, ma il problema è che i clienti stanno ancora alla finestra a guardare”>. Nell’ambito delle ultime soluzioni rilasciate, vanno citate quelle concepite per la gestione degli ambienti di computing on-demand. Queste comprendono sei prodotti realizzati con la tecnologia Unicenter: Network and Systems Management (Nsm) 3.1, Management for WebMethods 3.0, Nsm Dynamic Reconfiguration Option, Software Delivery 4.0, Asset Management 4.0 e ServicePlus Service Desk 6.0.
Per ogni problema dell’It manager, Ca ritiene, dunque, di avere la soluzione adeguata, forte anche di una struttura di oltre 330 dipendenti che Nobilio ha riorganizzato per renderla più efficiente e che ha portato alla costituzione della divisione Ca Technology Services, affidata a Claudia Lucarelli e a unificare la struttura di vendita dedicata al canale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome