CompEd contro Infocamere per la firma digitale

La software house ha denunciato all’Antitrust le Camere di commercio per l’impossibilità di commercializzare i propri prodotti. L’ente pubblico accusato di predatory pricing

La concorrenza va bene. Ma quando arriva da enti pubblici nati con altre finalità allora c’è qualcosa che non va. Per questo motivo CompEd ha denunciato InfoCamere e le Camere di Commercio all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per azioni lesive della concorrenza e abuso di posizione dominante.
La società ha deciso di passare all’azione “dopo aver constatato l’impossibilità di commercializzare i propri prodotti (relativi alla firma digitale, ndr) in presenza di enti pubblici che approfittano della propria posizione e di obblighi di legge che gravano sulle imprese, per regalare software e servizi destinati a vincolare tutte le future scelte del cliente”.

In ballo c’è un mercato enorme visto che la legge richiede che a partire dal 9 dicembre il deposito di documenti presso il Registro delle Imprese, gestito dalle Camere di Commercio, sia fatto con la firma digitale.
Secondo CompEd, InfoCamere e le Camere di Commercio stanno abusando della propria posizione e dei propri diritti esclusivi, mettendo in atto una serie di comportamenti tesi a limitare l’accesso della concorrenza al mercato, “quali una politica di predatory pricing (regalando software, smartcard e certificati di firma digitale), un’attività di comunicazione non corretta, che genera nell’utente la percezione che per adempiere ad obblighi di legge siano indispensabili gli strumenti forniti da InfoCamere Camere di Commercio e impedendo ai concorrenti di interagire con i propri servizi.

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