Come clonare i sistemi connessi alla LAN

Tramite il software opensource FOG si può creare una copia speculare delle installazioni Windows in rete. Il funzionamento si basa sul protocollo PXE che effettua l’avvio del PC prendendo le informazioni di boot da un server dedicato.

Come noto, ci sono diversi tool di disk imaging in grado di creare una copia di backup completa dell’intero contenuto del disco fisso o di singole partizioni.

Alcuni di essi effettuano un monitoraggio del sistema in tempo reale mentre altri sono utilizzabili, ad esempio, da un “CD live“, da inserire all’avvio del sistema. Grazie al supporto di boot, è possibile avviare un’ambiente di lavoro a sé, evitando l’esecuzione del sistema operativo installato sul sistema in uso, e scegliere le unità disco oggetto dell’operazione di backup. I dati presenti nelle unità indicate vengono poi salvati sotto forma di un unico file d’immagine.

Tra tutti vari software disponibili sul mercato ricordiamo, ad esempio, Acronis TrueImage,CloneZilla, Macrium Reflect, Paragon Backup & Recovery e DriveImage XML.

Questa volta presentiamo un software opensource, probabilmente poco conosciuto, che utilizza un approccio completamente differente.

Si chiana FOG, “a free computer cloning solution“, ed è un prodotto basato su Linux che consente di creare una copia speculare delle installazioni di Windows XP, Windows Vista e Windows 7 presenti sugli altri computer connessi alla rete locale.

FOG non implica l’impiego di alcun disco di boot dal momento che ogni operazione è gestita facendo ricorso al protocollo TFTP (Trivial File Transfer Protocol) e a PXE (Preboot Execution Environment).

PXE è una particolare metodologia che consente di effettuare l’avvio di un personal computer utilizzando le informazioni che provengono dall’interfaccia di rete Ethernet, con il supporto di un server “ad hoc”.

In altre parole, FOG si propone come il server in grado di trasmettere ai sistemi connessi in LAN, i dati da utilizzare per il boot. Senza ricorrere ad alcun supporto di memorizzazione di massa, quindi, è possibile inviare – da un sistema Linux “equipaggiato” con il software FOG – le istruzioni per effettuare, ad esempio, la copia del contenuto di un’unità disco od il ripristino della stessa.

E’ interessante notare come FOG sia in grado di ripristinare un’immagine proveniente, ad esempio, da una partizione da 80 GB su una macchina dotata di un hard disk contenente una partizione da soli 40 GB (a patto che, ovviamente, i dati contenuti nel file d’immagine non superino i 40 GB complessivi).

Tutti i personal computer collegati alla rete locale sui quali si vogliono effettuare operazioni di disk imaging debbono supportare la modalità PXE ed averla correttamente attivata a livello BIOS (di solito, è sufficiente controllare che la scheda di rete sia la prima a poter effettuare il boot all’interno della rete locale).

Lo schema di funzionamento

Lo schema del funzionamento della piattaforma FOG è riassunto, in modo semplificato, nell’immagine sopra. Sarà il server FOG a decidere, di volta in volta, se ciascuna macchina connessa alla rete locale debba effettuare, normalmente, il boot dal disco fisso oppure se debba essere eseguita un’operazione di copia o ripristino dei dati.

Quella indicata con la dizione “manager” è la macchina dalla quale si effettua l’amministrazione delle workstation connesse alla LAN.

Se il server FOG è installato su un sistema Ubuntu Linux, ad esempio, il “manager” può essere un utente collegato localmente al server oppure ad un’altra macchina della rete locale (egli dovrà collegarsi al server digitando l’URL http://192.168.1.50/fog/management/ ove 192.168.1.50 deve essere sostituito con l’IP o col nome della macchina Linux server.

Guida pratica
Per una guida pratica sulle principale caratteristiche di FOG, vi rimandiamo ai seguenti link:

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