Come alleggerire la «scrivania»

Le potenzialità applicative dei thin client sono notevoli e Hp, forte della tecnologia dell’acquisita Neoware, propone anche uno strumento di valutazione del ritorno sui progetti

Le esigenze degli utenti informatici evolvono e, con esse, anche i personal computer. Più compatti, dal design sempre più accattivante e con molte più funzionalità integrate, dotati di memoria e potenza di calcolo migliaia di volte superiore a quelle dei loro predecessori di qualche anno fa. Per un’azienda, il pc rappresenta la frontiera dei sistemi informativi.

Le tecnologie attuali, tuttavia, stanno cambiando profondamente questi confini e i thin client rappresentano una delle evoluzioni più interessanti. Più piccoli e silenziosi dei desktop tradizionali, funzionano come normali computer, grazie all’interfaccia simil-pc e alle applicazioni di produttività aziendale più diffuse.

Tutte le attività di elaborazione e la memoria di questi apparati sono, però, centralizzate nel data center e questo si traduce, in sostanza, in maggior controllo sulla “frontiera”, più sicurezza e semplicità di gestione.

Per i Cio e gli It manager, quindi, rappresentano la soluzione ideale ai problemi di tutela e presidio dei sistemi. I thin client sono evoluti dai “vecchi” emulatori di personal computer e sono, oggi, dispositivi collegati in rete, che possiedono funzionalità avanzate, tali da renderli dei sostituti perfetti per il desktop o la workstation. In sostanza, si tratta di sistemi composti da un monitor, una tastiera e un mouse, collegati direttamente al Ced attraverso la rete locale (Lan) oppure la Wide area network. Questi apparati sono privi di disco fisso e non hanno parti asportabili e sono, pertanto, meno soggetti a pericoli di furto e guasto. «Un pc – esordisce Jeff Groudan, vice president marketing Desktop Solutions di Hp – assolve sostanzialmente a tre funzioni, in quanto archivia, elabora e visualizza informazioni. Il desktop tradizionale racchiude tutta la tecnologia necessaria per eseguire queste operazioni in un singolo punto, mentre con l’utilizzo di un client remoto queste funzionalità sono virtualmente separate. L’utente visualizza e interviene sulle informazioni, ma le operazioni di memorizzazione ed elaborazione avvengono nel centro stella».

Anche gli aggiornamenti software e il deployment di nuovi applicativi sono centralizzati, così come la migrazione a nuovi sistemi operativi o l’aggiornamento delle policy di sicurezza, a tutto vantaggio di un miglior presidio dell’It in azienda. «E se questo non bastasse – prosegue il manager – all’utilizzo delle soluzioni di remotizzazione si accompagna anche una riduzione dei consumi energetici, oltre a una migliore capacità di backup e recupero dei dati aziendali».

I client leggeri, infatti, sono light anche dal punto di vista dell’alimentazione. Permettono di risparmiare fino al 60/70% dei costi della fornitura elettrica che è, oggi, sempre più cara. Consumano, in media, dai 12 ai 50 Watt, contro valori oscillanti tra i 65 e i 220 Watt di un desktop. L’approccio di Hp è tutto improntato sulla virtualizzazione delle risorse che risiedono sul Ced e, quindi, il cliente finale non accederà più, come avveniva in passato, alla sua porzione di disco fisso di uno specifico server del centro stella. «Il processore, la memoria e il disco fisso che costituiscono il nucleo del desktop – conclude Groudan – sono, infatti, ripartiti su blade pc, che offrono risorse di calcolo dedicate, eliminando i limiti prestazionali tipici degli ambienti condivisi».

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