Cloud privato: come creare il mondo quasi perfetto

Nel cloud nulla è definitivo e tutto è opzionale, persino una escape strategy. Ne parliamo con Paolo Battimiello, Business Development Manager Emea di Acadia.

Trasformare il data center, aiutare le aziende a ridurre i costi, implementare nuove applicazioni, il tutto in velocità e sicurezza. A questo serve il cloud privato secondo Acadia (joint venture creata da Cisco ed Emc, con la partecipazione di Vmware ed Intel).
Pare un mondo perfetto.
Per capire come si fa e se è tutto vero ne parliamo con Paolo Battimiello, Business Development Manager Emea della società.

Cloud privato: per quali aziende è?

Per qualsiasi azienda che voglia ridurre i costi e accelerare Il provisioning, interno ed esterno, di risorse It. In particolare per qualsiasi azienda intenda ritornare ad utilizzare l’It come un vantaggio competitivo nel proporre i propri prodotti e servizi sul mercato.

Per trasformare il datacenter cosa serve di più: risorse economiche o spinta organizzativa?

Entrambi gli elementi, ma senza spinta e capacità organizzativa il risultato non sarà mai pienamente positivo. Il cloud rappresenta un’opportunità di maggiore efficienza, ma bisogna avere le idee chiare su dove si vuole impiegare questa efficienza e sul ritorno d’investimento che si vuole raggiungere. Per questo motivo è fondamentale effettuare preliminarmente un’analisi dei processi interni ed esterni, per definire le aree possibili di miglioramento, tipicamente quelle in cui i processi non sono ottimali e ci sono risorse sotto o sovra utilizzate.

Quale può essere la situazione di atterraggio ottimale a breve per una società che verte al cloud privato?

Una soluzione di cloud totalmente integrata, cioè disegnata e testata come un’unica architettura capace di assicurare livelli prestazionali predeterminati e con tempi di adozione molto contenuti. Ideale è partire in piccolo, spostando sul cloud magari prima determinati servizi, da aumentare poi man mano sulla base dei risultati che si ottengono.

E sul lungo periodo?

Una soluzione di cloud totalmente integrata il cui sviluppo tecnologico sia ben delineato e definito. Nel lungo periodo il cloud rappresenta una scelta strategica e la capacità di dare una visione futura affidabile e concreta è fondamentale. Collegandomi a quanto detto prima, è importante partire in piccolo, ma serve anche pensare in grande fin da subito, in modo da capire quali sono i vantaggi potenziali ottenibili. Solo così, potranno essere davvero raggiunti.

Passare l’infrastruttura su cloud privato comporta fare scelte definitive sul cambio di policy?

Un’infrastruttura su cloud privato regala maggiore flessibilità. Ciò consente di poter cambiare le policy con maggiore velocità e sicurezza, per rispondere adeguatamente all’eventuale evoluzione organizzativa interna o agli stimoli che arrivano dall’esterno. La dinamicità di un ambiente cloud rende il concetto di definitivo molto relativo, ogni policy può essere rivista e riconsiderata in ogni momento.

Ha senso che una società preveda una escape strategy dal cloud?

Nessuna scelta deve essere mai una strada senza ritorno. Una soluzione cloud può essere facilmente ricondotta ad un’ infrastruttura tradizionale, ma chi sceglie il cloud decide di spostare il proprio It su di un’architettura distribuita per poter gestire le proprie applicazioni in modo più dinamico, performante e
sicuro.
Una strategia di uscita dovrebbe prevedere anche un nuovo modo di gestire le applicazioni ed è difficile pensare oggi ad un modo più proficuo di farlo senza il cloud.
Se poi per escape strategy s’intende un modo di ridurre all’occorrenza la propria infrastruttura, il cloud nasce anche per questa esigenza, offrendo la possibilità di scalare, in alto ed in basso indifferentemente, con grande rapidità.

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