Cloud nelle Pmi ostacolato dalla iperconnettività

La sicurezza nella virtualizzazione è al tempo stesso una preoccupazione e un beneficio.

Colt ha rilevato che le principali preoccupazioni che ostacolano l’adozione dei servizi di cloud computing nelle Pmi sono un’eccessiva dipendenza dalla connessione e una limitata sicurezza dei dati.

Risulta da 100 interviste a piccole e medie imprese italiane, effettuate per via telefonica fra gennaio e febbraio.

Per il 91% di loro l’adozione di soluzioni di virtualizzazione crea un’eccessiva dipendenza dalla connessione dati per la disponibilità delle applicazioni.

Tra i principali problemi per l’adozione di soluzioni di cloud computing, inoltre, è stato evidenziato il timore che sia necessaria una connessione a banda larga e che ci siano momenti di inattività dovuti a cadute di linea e a lunghi tempi di ripristino.

La sicurezza dei dati è stata indicata come un importante fattore (nel 65% dei casi) che penalizza l’adozione di queste soluzioni. In particolare le principali preoccupazioni in merito sono la possibile perdita dei dati da parte del gestore del datacenter o la loro cessione a terze parti.

Il rapporto Colt evidenzia però anche i benefici potenziali che le Pmi italiane riconoscono all’adozione di soluzioni di cloud.
E allora si scopre che la sicurezza è al tempo stesso preoccupazione ma anche un importante beneficio dei servizi virtuali (così la indica il 77% degli intervistati). Evidentemente la possibilità di centralizzare le policy di sicurezza e la gestione dei dati è considerato un vantaggio dal punto di vista dell’aggiornamento di antivirus e firewall e della protezione contro eventuali attacchi.

Dallo studio emerge anche che per gli intervistati l’utilizzo dei servizi di cloud eliminerebbe il rischio di perdita totale dei dati e le cause di guasto del client, rendendo questi servizi un’opzione sicura e profittevole.

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