Cloud Microprocessors: aria nuova con Armada Xp

Tablet e telefonini sono un ricco mercato, ma con margini ridotti rispetto ai server. Arm e Marvell puntano sulla nuvola.

Presentato alla Arm Technology Conference di Santa Clara (California), Armada Xp è un nuovo chip che apre interessanti discussioni.
Sulla carta, infatti, Armada Xp è il più potente dei chip per piccoli dispositivi di nuova generazione, dagli smartphone ai tablet. Contiene quattro core v7 a 1.6GHz ed è un system-on-a-chip, il che significa che non c’è alcun bisogno di hardware aggiuntivo per dispositivi di memoria o di rete quali gigabit Ethernet, Sata, Usb e Pci Express x4 e un security engine.
Armada Xp consuma poco, meno dei concorrenti, anche se le prestazioni degli altri sono ottimizzate da un più lungo percorso. Ma se la potenza disponibile è importante per smartphone o tablet, non lo è molto nei data center, dove la metrica essenziale è la potenza di calcolo erogata per unità di potenza elettrica.

Marvell sta cercando di ritagliarsi uno spazio nuovo in un mercato che è sempre stato dominato da architetture x86 e PowerPC. Il più grande problema sarà il software, principalmente quello Microsoft (ma si dice che il colosso di Seattle stia considerando il porting su Arm).

La famiglia di chip è già orientata ad un’elaborazione adatta anche ai server, un settore nel quale la sua maggiore limitazione è di essere ancora a 32 bit. Secondo gli analisti, tra il 2011 e il 2012 verranno rilasciate le estensioni a 64 bit, che comunque richiederanno il loro tempo di verifica.

Oltre ai grandi data center, Armada Xp può essere ideale per soluzioni server minime, come quelle che possono servire nelle case private o per soluzioni Nas. Ma Marvell quindi più avanti, ovvero al cloud computing, un’area nella quale c’è spazio per l’hardware e il software: a differenza di gran parte del settore informatico, la nuvola non è un’area coperta esclusivamente da x86.

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