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Cloud ibrido, arriva la nuova versione di Red Hat Enterprise Linux

Pochi giorni dopo l’annuncio dell’acquisizione di Red Hat da parte di Ibm, valutata 34 miliardi di dollari e avente lo scopo di creare il maggiore fornitore mondiale di cloud ibrido, Red hat rilascia Red Hat Enterprise Linux 7.6, che rappresenta la base hybrid cloud per l’IT enterprise.

Secondo Gartner entro il 2020, il 75% delle organizzazioni avrà implementato un modello multicloud o hybrid cloud.

La più recente versione di Red Hat Enterprise Linux 7 propone miglioramenti in tema di security e compliance, gestione e automazione e innovazioni Linux container.

La sicurezza resta una sfida per i dipartimenti IT alle prese con ambienti complessi ibridi e multicloud. Allo scopo Red Hat Enterprise Linux 7.6 introduce i moduli hardware Trusted Platform Module (TPM) 2.0 come parte di Network Bound Disk Encryption (NBDE). L’azienda offre due strati di security per attività di cloud ibrido al fine di incrementare la sicurezza delle informazioni su disco. The network-based mechanism (NBDE) garantisce sicurezza in ambienti di rete, mentre TPM opera on-premise per aggiungere uno strato in più, legando i dischi a sistemi fisici specifici.

Red Hat Enterprise Linux 7.6 facilita anche la gestione dei firewall potenziando i nftable, semplificando la configurazione di misure anti-intrusione e dando ai team operation maggior visibilità su questi meccanismi. Algoritmi crittografici potenziati per cifratura RSA e elliptic-curve cryptography (ECC) sono abilitati per default, aiutando le imprese a gestire informazioni sensibili al fine di mantenere la conformità agli standard Federal Information Processing Standards (FIPS) e ai requisiti di istituti come il National Institute of Standards and Technology (NIST).

Red Hat Enterprise Linux 7.6 è già disponibile per i clienti Red Hat Enterprise Linux con sottoscrizioni attive.

Consapevole che i sistemi operativi Linux devono diventare più accessibili a nuovi amministratori, sysadmin principianti ma anche quelli che in precedenza hanno gestito sistemi Windows, la società ha progettato Red Hat Enterprise Linux 7.6 per facilitare l’adozione di Linux grazie ai potenziamenti a Red Hat Enterprise Linux Web Console, che offre un overview grafico della salute e dello status del sistema Red Hat. Tra i miglioramenti ci sono update più facili da individuare, configurazione automatica del single sign-on per la gestione delle identità e un’interfaccia di controllo del firewall.

Red Hat Enterprise Linux 7.6 supporta anche Red Hat Enterprise Linux System Roles, una collezione di moduli Ansible pensati per fornire un modo coerente e stabile di automatizzare e gestire da remoto le implementazioni Red Hat Enterprise Linux.

Ogni modulo offre un workflow automatizzato ready-made per gestire attività comuni e complesse che appartengono alla gestione quotidiana degli ambienti Linux. Questa automazione aiuta a ridurre l’errore umano e libera i team IT per consentire loro di aggiungere valore.

Red Hat Enterprise Linux 7.6 dispone di un container toolkit. Realizzato con in mente la sicurezza di livello enterprise, il toolkit è composto da Buildah, Skopeo, CRI-O e oggi Podman. Ognuno di questi strumenti è open source, con tecnologie community-backed e basato su standard aperti come il formato Open Container Initiative (OCI).

A complemento di Buildah e Skopeo e con le stesse basi di CRI-O, l’introduzione di Podman per mette agli utenti di utilizzare container e gruppi di container (pod) da una diffusa interfaccia command-line senza richiedere un daemon. In questo modo si riduce la complessità legata alla creazione di container e facilita la creazione di container su workstation, in sistemi continuous integration/continuous development (CI/CD) e anche in ambienti high-performance computing (HPC) o big data scheduling.

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