Cloud e partner nella responsabilità sociale di Microsoft Italia

Roberta Cocco, direttore Corporate Social Responsability e National Development di Microsoft Italia, parla delle nuove attività per l’anno appena iniziato. Accanto a TechSoup arrivano i partner.

Il ventunesimo anno in Microsoft, per Roberta Cocco, è quello che sancisce l’inizio di un nuovo percorso professionale.
Due decenni nel marketing e ora, con un incarico affidatole lo scorso ottobre, la direzione della Corporate Social Responsability e del National Development, con responsabilità sia sulle attività legate alla sostenibilità di impresa, sia su quelle di maggiore rilevanza sociale.
E proprio parlando di responsabilità sociale di impresa Roberta Cocco spiega: ”Il nostro obiettivo è sempre stato proporre un percorso di affiancamento tecnologico alle associazioni no profit, offrendo competenze e tecnologie per aiutarle ad accrescere i loro risultati”.

Nel corso dell’ultimo anno, nelle sue attività, Microsoft ha operato in partnership con TechSoup, facente parte dell’Associazione di Volontariato Banco Informatico Tecnologico e Biomedico, attraverso la quale ha effettuato donazioni di software a oltre 1.000 associazioni no profit per un valore di circa 3,5 milioni di dollari.
Donazioni che, come ricorda il presidente dell’Associazione Stefano Sala, sono serviti per sostenere progetti come quello della Cooperativa Sociale Giotto di Padova, ”per la gestione del Cup di Padova, grazie a un accordo con la pubblica amministrazione, da un call center realizzato con tecnologie Microsoft nel carcere della città”, o come quello a sostegno della Caritas di Bressanone, per gestire via piattaforma Web il contributo di 200 dipendenti e 500 volontari, o ancora come quello a sostegno delle iniziative di educazione alla legalità della Fondazione Libero Grassi a Palermo.

”Ma in Italia – ricorda Roberta Cocco – ci sono oltre 300.000 realtà no profit. I mille che abbiamo aiutato lo scorso anno sono solo un punto di partenza”.

Ed è a partire da questa considerazione che Roberta Cocco declina la sua visione.
”Quest’anno abbiamo aumentato i fondi, portandoli a quasi 7 milioni di dollari. Ma donare software non basta. Per questo motivo abbiamo pensato che l’aiuto alle no profit possa essere più efficace se alla mera donazione software uniamo anche consulenza specifica su come utilizzare al meglio le tecnologie”.
E per farlo Microsoft ha pensato di chiamare in causa i suoi partner, coinvolgendo, dalla rete degli oltre 25.000 operatori presenti sul territorio nazionale, in primis quelli più sensibili verso il sociale, chiedendo loro di offrire a titolo gratuito competenze e consulenze alle associazioni no profit.
Quattro iniziative sono già partite, con la Fondazione Francesca Rava – NPH Onlus, in collaborazione con Hp, con Oxfam, in questo caso in collaborazione con Tempestive per portare parte dei servizi dell’associazione nel cloud, con Ciessevi, in partnership con Teorema, con applicazioni in ambito cloud, Office 365 e Sharepoint, con la Cooperativa Solidarietà e Servizi, con Zenith come partner di riferimento.

”Un obiettivo possibile – conclude Cocco, rimandando per tutte le informazioni al sito www.microsoft.com/italy/csrè quello di identificare almeno due no profit al mese e due partner al mese. Credo sia più che fattibile”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome