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Cisco vara la rete che più lavora più diventa intelligente

L’amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni, ha definito epocale l’annuncio con cui Cisco vara l’era della rete intuitiva. A New Era of Networking, lo sglogan usato Oltreoceano.

La nuova rete parte dalla constatazione che i processi di business stanno cambiando con la velocità del software. Quindi va reimpostata, per poter trattare persone, cose, imprese, in sicurezza.
«Noi oggi proponiamo oggi una rete ripensata, più veloce e più sicura».

Gli investimenti di Cisco in Italia

Come stanno fruttando i 100 milioni di dollari investiti da Cisco con il Governo italiano? Lo ha spiegato Agostino Santoni. La formazione di competenze con il Miur, nel contesto del piano Buona Scuola, nel primo anno ha coinvolto 38mila studenti con la network academy, il corso su cybersecurity e su industria 4.0 negli istituti tecnici professionali. Si provece verso i 100mila studenti: prossimo step è il piano Alternanza Scuola Lavoro. Si è investito su due industry: agroalimentare e manifatturiera. Alle aziende coinvolte su Industria 4.0 (FCA, 1177, Dallara, Impeco, Marzotto, Marcegaglia) è stato chiesto di comunicare i progetti se di successo.
Investito anche nei centri di innovazione sul territorio: Invitalia Italia Ventures, H Farm, Luiss EnLabs, Barcamper. Per la PA, attivate partnership con Regione Friuli Venezia Giulia, Comuni di Palermo e Perugia.

Per Alberto De Gradi, Infrastructure architecture leader di Cisco, che le aziende oggi lavorino in cloud e con mobility è un fatto: «La rete che utilizziamo è nata per collegare server in modalità best effort. Dobbiamo reimpostarla come hanno fatto le nuove reti telefoniche, con tanti automatismi».

Il nuovo networking parte dalla capacità che avrà la rete di imparare per attivarli questi automatismi. Ecco perchè si deve parlare di rete intuitiva. «L’uso di analytics con intelligenza artificiale adatterà la rete al tipo di traffico. Quindi più si userà la rete, più questa apprenderà da se stessa, diventerà intelligente. E a beneficiarne sarà anche la sicurezza».

Nella nuova visione di Cisco la rete deve essere potenziata dalla finalità di business, informata dal contesto, con analytics potenti per insight e sicurezza, autoindirizzarsi.

Vista unificata sulla rete

In sintesi la rete intuitiva sarà vista come una fabric, un unicum, come già avviene nel datacenter. L’analisi sul traffico criptato sarà fatto senza decrittarlo, con un algoritmo apposito. Ogni pacchetto di dati sarà analizzato, per fare predizione. Ci sarà unico punto di controllo.
Cisco farà queste azioni con vari prodotti, disponibili da luglio.

Software Defined Access consentirà la pratica delle policy con white list, cioè stabilendo cosa un elemento della rete può fare e implementerà la segmentazione automatica della rete, per la riduzione rischi. Questo modo di procedere, testato sui clienti beta tester, riduce del 60% i tempi di previsioning, migliora 80% la risoluzione.

DNA Center è un unico punto di controllo, visualizzato con design a livello geografico, (come fosse Google Maps): fa visualizzazione delle policy a icone, con drag and drop invece che con righe di comando, previsioning, assurance.

Encrypted Traffic Analytics fa l’analisi del metadato criptato, ma senza decrittarlo. Perfetto nell’individuare i malware: praticamente zero casi di falsi positivi.

I nuovi Catalyst 9300, 9400 e 9500, hanno Asic che supportano tutte le funzioni software di cui sopra: sono pronti per Internet of Things, accesso al cloud, gestione della mobility e hanno le funzioni di sicurezza integrate.

 

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