Cio, non sottovalutate il debito It

Un’analisi di Gartner affronta il tema dei rischi associati al differimento delle attività di maintenance del portafoglio applicativo.

Lo chiama debito It Gartner, a indicare l’ammontare degli investimenti differiti e i captali effettivamente necessari per riportare le infrastrutture It delle imprese, in particolare quelle delle grandi corporation, ai corretti livelli di aggiornamento.

Un debito che oggi, a livello mondiale, vale qualcosa come 500 miliardi di dollari e che è destinato a raddoppiare entro il 2015.

Si tratta di un problema tutt’altro che banale, derivante da almeno un decennio di riduzione dei budget, che si sta trasformando in una sorta di rischio sistemico per le imprese.
Secondo Gartner, pressati da una costante riduzione dei budget a loro disposizione, i Cio hanno cercato di risparmiare soprattutto sulle attività di maintenance, vale a dire negli aggiornamenti necessari a mantenere il portafoglio applicativo aggiornato e pienamente supportato. Il deferimento delle spese di manutenzione può rappresentare una scelta tattica di rischio minimo se fatta per un anno o al massimo due. Proseguire in questa strategia anno dopo anno, così come è accaduto nell’ultimo decennio, rappresenta invece un rischio eccessivo: ritrovarsi un portafoglio applicativo pericolosamente arretrato.

Non si tratta semplicemente di una mancanza di aggiornamenti, ma dell’abbandono di piani e progetti organici di inventario e revisione dell’intero parco installato.
Significa, soprattutto, totale mancanza di visione della reale portata del problema, che resta nascosto, ingigantendosi di anno in anno.

Secondo Gartner, i Cio dovrebbero cominciare a considerare questi deferimenti come una sorta di debito ricorrente, che prima o poi bisognerà saldare e che rischia di avere un impatto pesante sull’intero business dell’impresa.

Non solo.
Gli investimenti in progetti a valore aggiunto hanno col tempo aggiunto complessità e funzionalità a un portafoglio esistente e obsoleto, contribuendo a far lievitare quel debito It di cui si parlava all’inizio: prima o poi anche le nuove funzionalità richiederanno interventi di aggiornamento e manutenzione.

Secondo Gartner, il problema non è in realtà nuovo: le business application hanno un loro ciclo vitale complesso, che le porta da uno status ideale a uno stato di obsolescenza critica.
È la dimensione del problema che non è mai stata così pesante come lo è oggi.

Per cominciare ad affrontarlo, secondo Gartner i Cio dovrebbero compilare un report annuale del portafoglio applicativo, dettagliando il numero delle applicazioni in uso, il numero di applicazioni acquistate, il numero di quelle dismesse e indicando i costi operativi e quelli necessari a mantenere o migliorare l’integrità degli asset.
Non ci sarà da aspettarsi una risposta immediata, Gartner lo riconosce, nondimeno sarà un primo passo verso una maggiore responsabilizzazione di tutta l’impresa su un tema che rischia di essere di volta in volta accantonato per altre più impellenti necessità.
 

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