Chiusa la filiale italiana di Microform

In seguito al mancato finanziamento per la messa in opera dei contratti siglati da parte della casa madre francese Suptec, la società ha cessato l’operatività. La stessa sorte è toccata alla filiale spagnola.

11 dicembre 2003 A fine novembre, Microform Italia ha chiuso i battenti. In seguito al mancato finanziamento per la messa in opera dei contratti siglati da parte della casa madre francese Suptec e dopo aver interrotto i rapporti con tutti i collaboratori (10 dipendenti, 357 tecnici e 60 addetti al call center), la società, guidata da Samuel-Alexandre Antonini sta vivendo un momento di attesa per quanto riguarda il futuro. Il manager, infatti, dichiara di essere in trattativa con alcuni finanziatori per far ripartire l’attività di servizi in outsourcing; allo stato attuale dei fatti non si sa ancora se nascerà una nuova società o se Microform continuerà a essere presente sul mercato italiano. «Ritengo più probabile la seconda ipotesi – ha dichiarato Antonini – in quanto i contatti con Suptec, che nella seconda ipotesi dovrebbe vendere le proprie quote agli acquirenti, sono saltati». La medesima sorte è toccata alla filiale spagnola che, come quella italiana, ha subito un’interruzione dei finanziamenti e una conseguente mancanza di liquidità. «I contratti già in essere sono stati portati a termine – ha proseguito il manager – e tutti i clienti sono stati direttamente contattati. Le fatture in scadenza, poi, ammontano a circa 150mila euro, cifra che permetterà di saldare gli stipendi e di coprire in parte il debito con i fornitori».

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