Chiude definitivamente Power Computing

Come preannunciato qualche tempo fa, Power Computing ha definitivamente chiuso i battenti. Il primo e più importante costruttore di cloni Macintos h non è riuscito a trovare una via d’uscita, dopo la decisione di Apple di bloccare la cost …

Come preannunciato qualche tempo fa, Power Computing ha definitivamente
chiuso i battenti. Il primo e più importante costruttore di cloni Macintos
h
non è riuscito a trovare una via d’uscita, dopo la decisione di Apple di
bloccare la costruzione di cloni, partita dalla mancata concessione della
licenza d’uso sul sistema operativo MacOs 8.
Sono cominciati proprio da lì i guai dell’azienda. L’investimento di 28
milioni di dollari in un nuovo quartier generale con unità produttiva a
Georgetown, in Texas, si è rapidamente vanificato e la decisione di
convertire la produzione verso macchine Windows-based non ha mai preso
corpo. In settembre, in effetti, fu annunciato l’inizio di
commercializzazione di notebook PowerTrip, ma due mesi dopo il business fu
chiuso, ufficialmente per difficoltà di approvvigionamento di componenti.
Il presidente e Ceo, Joel Kocher, ha dato le dimissioni in autunno ed è
riapparso qualche tempo dopo con la stessa carica in Micron Electronics.
Apple ha di fatto svuotato Power Computing comprandone gli asset Mac per
100 milioni di dollari in azioni della società. La possibilità di vender
e
cloni Mac fino alla fine del ’97 e di mantenere il marchio non è mai
sembrata sufficiente a garantire un futuro stabile. La decisione di
liquidare tutto non è ancora ufficiale, ma secondo il "New York Times" sar
à
comunicata a breve. I prodotti Power Computing sono stati distribuiti in
Italia sin qui dalla Modo di Reggio Emilia.

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