Threat Extraction, azione a monte per la sicurezza del documento

David Gubiani foto nuovaSi chiama Threat Extraction l’ultimo approccio alla sicurezza che Check Point Software Technologies renderà disponibile entro giugno come parte di un nuovo package di Next Generation Threat Prevention per garantire la distribuzione di documenti privi di malware in tempo reale.

Consapevole di come i documenti rappresentano ancora uno dei rischi di infezione più elevati per le organizzazioni, il fornitore di sicurezza pure-play propone, dunque, una soluzione in grado di rimuovere preventivamente le minacce ricostruendo, di fatto, i documenti con elementi sicuri.

In pratica, come ci spiega David Gubiani, technical manager Italy Check Point: «Utilizzando Threat Extraction, i documenti vengono ricostruiti e trasformati prima della consegna all’utente finale togliendo da essi tutte le componenti attive, in modo che ne rimanga solamente il contenuto. Questo consente di garantire la totale sicurezza del documento ricevuto che, qualora dovesse servire in originale, può essere richiesto facendolo passare attraverso un’emulazione su sistemi protetti, così da ridurre al minimo il rischio».

E per coloro che pensano di non averne bisogno il manager ricorda che, secondo il Check Point 2014 Security Report, condotto analizzando in maniera approfondita più di 200mila ore di monitoraggio del traffico di rete in oltre 9mila gateway di Threat Prevention distribuiti su circa 1.000 organizzazioni in 122 Paesi nel mondo, nel corso del 2013, l’84% delle aziende ha scaricato un documento infetto.

Da qui l’idea di mettere in atto una difesa più solida contro questo tipo di attacchi, grazie a una soluzione in grado di estrarre contemporaneamente contenuti attivi, oggetti embedded e altri contenuti potenzialmente a rischio, per poi ricostruire il medesimo documento senza le possibili minacce.
Grazie alle funzioni Threat Emulation, Ani-Bot, Intrusion Prevention e Antivirus che completano Check Point Threat Extraction, le aziende potranno, infine, sapere se sono sotto una qualche forma di attacco.

E per presentare uno strumento nuovo come Threat Extraction in modo corretto ad aziende di qualsiasi dimensione, «sempre più interessate, anche sul mercato italiano, a “prevenire” piuttosto che “curare”», Check Point ha fatto sapere di aver lanciato una campagna di marketing sia su scala globale che nazionale.
«Al suo interno – conclude Gubiani – i partner saranno parte integrante e attiva grazie a emailing template, presentazioni ad hoc, banner e immagini su misura messe loro a disposizione per attività di digital marketing insieme a una landing page sul sito checkpoint.com volta a supportare il lancio della nuova soluzione anche attraverso un corretto e capillare piano di comunicazione».

 

 

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