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I chatbot diventano assistenti per il real estate

Molte aziende stanno lavorando sui chatbot per migliorare l’engagement dei clienti, al di fuori delle normali ore lavorative o per gestire domande frequenti.

E l’utilizzo degli assistenti online si sta allargando anche a settori che inizialmente non erano stati presi in considerazione o sembravano non adatti a questo tipo di tecnologia come logistica e supply chain. I chatbot però possono essere utili anche nel real estate dove l’acquisto e la vendita di case richiede interazioni costanti che potrebbero migliorare con l’intelligenza artificiale.

 

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Mary, chatbot di Apartment Ocean

Un chatbot può gestire i lead al posto di un agente quando questi non è in ufficio. I professionisti del settore immobiliare possono utilizzarli anche per effettuare ricerche più mirate per proprietà che combinano parametri specifici. Inoltre, possono raccogliere informazioni dai potenziali affittuari. Il loro utilizzo non riguarda il futuro ma il presente.

È il caso di Advisor Mary offerto da Apartment Ocean, un’agenzia specializzata negli affitti. Mary interviene nella fase preliminare quando l’agente deve comprendere le richieste dei clienti. Cose del tipo quante camere deve avere la casa ideale, le aree in cui una persona non vuole vivere e quanto possono permettersi di spendere. In pratica Mary, esaminando oltre centomila elenchi di appartamenti, prepara una lista scremando la prima fase del contatto.

Le risposte ai clienti

Altra possibilità, più futuribile, è che il chatbot venga utilizzato per chi ha intenzione di costruire una casa. L’assistente, in base alla richieste del cliente rispetto alla sua casa ideale, potrebbe pescare in una gallery di abitazioni e mostrare una serie di possibilità. Un’opzione che potrebbe piacere a molti anche solo per avere un’idea più concreta della loro casa.
BotMakers è una società che ha sviluppato un assistente automatico che ha il compito di aiutare gli agenti a rispondere in fretta ai clienti soprattutto quando si tratta di visualizzare la proprietà.

I chatbot funzionano in Messenger e scoprono quando le persone sono disponibili per esaminare le proprietà che corrispondono alle loro specifiche.
Gli appuntamenti confermati sono inseriti direttamente in Google Calendar o iCalendar e il chatbot invia messaggi di posta elettronica agli agenti per informarli dei nuovi appuntamenti.
Così, la prima interazione dell’agente con il cliente arriva durante la visita alla proprietà.

Chatbot per le ricerche

Molti potenziali clienti poi fanno ricerche per conto loro prima di contattare una società immobiliare. Per questo, Domain, in Australia, utilizza un chatbot che consente agli utenti di posizionare segnali su una mappa per conoscere le case in una determinata area o per ottenere i dettagli su una determinata residenza.

Anche se una casa non è attualmente occupata e sul mercato, i clienti ricevono dati come le stime sui prezzi. In quel caso, il chatbot potrebbe anche essere utile per una persona che si prepara a vendere una casa e vuole informarsi sulle quotazioni della zona. Come è evidente da questi esempi nel real estate il chatbot non potrà sostituire gli agenti immobiliari ma contribuirà a togliergli alcune funzioni che non costituiscono il valore aggiunto del loro lavoro.

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