Ces 2013: Lenovo crede nel Pc Plus

Parla il Ceo della società cinese: il mercato pc è tutt’altro che al tramonto. Bisogna però che trovi player desiderosi di innovarlo.

Nella giornata di ieri, al Ces di Las Vegas, ha preso la parola uno dei protagonisti indiscussi del mercato pc dell’ultimo anno: Lenovo.
Il gigante cinese negli ultimi trimestri è probabilmente l’unico player che è riuscito a crescere a ritmi ben superiori alla media di mercato in un contest recessivo e portando via spazio e share ai player tradizionali, Hp ed Acer in testa.

Forte di un’offerta del tutto rinnovata nel segno di Windows 8 e delle nuove interfacce touch, Lenovo, per voce del suo Ceo Yuanquing Yang, ha definito la sua roadmap, tutta giocata nel segno della definizione di una nuova era per il mondo pc.
Malgrado l’evidente appeal di nuovi device, dagli smartphone, il pc non è certo destinato a scomparire, sostiene il Ceo, riprendendo in toto una visione affermata con forza a inizio dello scorso anno da Canalys.
Per questo, invece di lasciarsi prendere da uno scenario forse un po’ cupo di un’era post-pc, Yang si apre all’era del pc-plus con il piglio del trionfatore.
Perché i player che vivono già nel crepuscolo del post-pc, in fondo ci sono e per il Ceo sono ”le aziende che non hanno innovato la loro offerta pc”.
Ma per un’azienda che si rifiuta ”di considerare i pc una commodity”, quale Lenovo ritiene di essere, l’innovazione passa attraverso nuove generazioni di prodotti, come Twist e Yoga, che coniugano notebook e tablet e le hanno consentito di guadagnare terreno non solo sul mercato domestico, non solo in Europa, ma soprattutto in un mercato non facile come quello statunitense, portandola sugli stessi livelli di venduto di Hp.

All’era Pc Plus Lenovo si sta preparando da anni, tanto che oggi è pronta a completare la sua offerta con smartphone e tablet, che in questi anni ha testato esclusivamente sul suo mercato interno.
Ora però è pronta a nuova fase della sua strategia di espansione. Una fase che passa dal graduale ampliamento dell’offerta sui mercati occidentali (per l’arrivo degli smartphone sul mercato Usa bisognerà lavorare ancora un po’ sulla brand awareness ndr) anche dall’estensione della presenza territoriale: la società sta aprendo stabilimenti di produzione in un numero crescente di Paesi, Stati Uniti inclusi, così come sta portando anche fuori dall’Asia i suoi centri di ricerca e sviluppo, così da meglio comprendere le esigenze e le tendenze in atto nei mercati locali.

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