CES 2010: 3G oltre computer e “commuter”

La principale affermazione della più grande rassegna mondiale di elettronica di consumo ha celebrato una realtà del presente, il successo del 3G, che unisce auto, casa ed ufficio. Sullo sfondo si affaccia un futuro leader: Qualcomm.

Tutti i commentatori concordano: dal punto di vista delle novità, l’edizione CES 2010 non è stata di quelle memorabili. Non vuol dire che non abbia offerto certezze ad un mercato in ripresa dallo shock del 2008, solo che l’accento era sull’oggi e non sul dopodomani. In particolare, un elemento è stato presente quasi dappertutto: il trionfo del wireless. Delle sue tre varianti, 3G, wifi/wimax e satellitare, il successo maggiore l’ha avuta senz’altro la prima. E ci scusino i puristi per la giustapposizione di wifi e wimax.
Il progetto di presente orientato al futuro era evidente già dalle aziende dei keynote speech di quest’anno, ovvero Microsoft, Intel, Nokia, Ford, Qualcomm e HiSense: in quest’ottica è stata perfetta la sintesi “from how to compute to how to compute”, dal pendolare all’elaboratore, trovata da Jason Oxman, presentatore dei keynotes per il CES stesso, al quale devo lo spunto per il titolo di questo articolo.
Il cambiamento d’ottica nella comunicazione mondiale è stato quindi evidente: il mondo che vediamo adesso è poggiato sul 3G, con le sue caratteristiche, la sua diffusione e la sua compatibilità con l’Internet fissa. Tutto il resto gli gira intorno.
Anche se alcuni argomenti più futuribili, come il 3D, hanno avuto una certa eco, quest’anno s’è puntato sul patrimonio solido, non sui rischiosi “futures” tecnologici. Si respira una “rete delle cose”, come la famosa “internet of things” dove la connessione avviene con un chip telefonico. Ovviamente ciò è più chiaro per i computing devices come smartphones e soprattutto tablets.

3G al coperto e in auto
Ovviamente tutti i nuovi dispositivi di tipo tablet, annunciati con schermi di varie dimensioni dai 5” del prototipo Dell ai 10” del vociferato Apple e del suo mercato, incorporano un telefono 3G. Qualsiasi lettore di ebook incorpora un telefono 3G. Qualsiasi pc portatile o netbook, volendo, può collegarsi in 3G, e sempre più sono i modelli che nascono con questa connessione. Inutile sottolineare l’importanza della rete per i telefonini: il maggior rimpianto del lancio del Google Nexus One è stato qualche problema con il 3G e la mancanza d’una linea diretta con la Casa madre, ovviamente telefonica; a fine 2009 AT&T ha avuto problemi in alcune gradi città per l’enorme uso di banda degli utenti dell’iPhone.
Ma al CES 2010 è stato sempre più evidente che il connubio è fortissimo anche con il settore automobilistico, un legame che per sua natura non può essere che dato dalla rete cellulare, un legame dal lato forte del “commute”, dell’uso dell’auto da casa al lavoro.
Insomma è il 3G la tecnologia che sta collegando il mondo. Forse non è più importante delle linee fisse, ma resta indispensabile.

Qualcomm sugli scudi
Dietro vediamo sempre più chiara l’immagine di un’azienda che ha legato il suo nome al successo delle reti senza fili: è Qualcomm, che a suo tempo ha reso sufficiente la qualità dell’audio del Gsm e messo a punto la tecnologia CDMA. Oggi con la sua piattaforma software Brew, i suoi chipset radio e sempre più il suo microprocessore SnapDragon, sfida tutti i produttori di tecnologia personale (comprese Intel e Apple, ma anche Google) dal suo punto di vista, che non ha mai sfiorato il mondo del personal computing, mantenendo il suo progetto sempre in linea con il mercato dei dispositivi tascabili.
Come elencato prima, tra i keynote speakers della rassegna di Las Vegas c’era anche Paul Jacobs, presidente e CEO di Qualcomm. “Il telefono cellulare è diventato la più diffusa piattaforma della storia dell’umanità: più della radio, della TV, della telefonia fissa e di Internet”, ha detto Jacobs, e l’andamento vede il cellulare accelerare ulteriormente. E si potrà vedere anche in piena luce, grazie alla nanotecnologia degli schermi Mirasol.
E’ bello concludere con una domanda intrigante. C’è da chiedersi cosa succederà con il passaggio dal 3G alle prossime generazioni, la rete LTE. Negli States solo Verizon dichiara di essere ragionevolmente pronta, con una utile contiguità delle frequenze acquisite negli Stati dell’Unione. Quali altre reti mobili sono altrettanto pronte?

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