CES ’10 – L’auto parla con te

Comandi vocali per la telefonia e localizzazione precisa potrebbero diventare standard nelle auto del 2010. Con il suo Uvo, la coreana Kia lancia la sfida al Sync Ford e al Blue&Me di Fiat. A quando i Car AppStore?

L’elettronica di consumo prova ad uscire dal PC e ad inglobare tecniche digitali, alle volte anche nate nel glorioso ventennio del personal computer. Un classico esempio è l’interazione vocale: senza scomodare la fantascienza delle grandi serie (Star Trek) o dei grandi film (2001 Odissea nello spazio), il mondo reale ha più volte ascoltato maghi e ballerine promettere il dialogo con le macchine in modo da semplificare la vita, e mai s’è realizzato.

Orbene, adesso l’interazione vocale è realtà: ma non su desktop o smartphone, bensì nel più ampio ambiente dell’automobile. Forse non era necessario aspettare il CES 2010 per darne la conferma, visto che queste meraviglie, insieme ad altre, sono già inserite nelle auto di svariate Case, tra le quali anche l’italianissima Fiat con la piattaforma Blue&Me, ma certo la rassegna di Las Vegas ha mostrato che non si tratta di velleitari prototipi (come sembrano essere i sistemi video tridimensionali) né di soluzioni isolate, bensì che finalmente l’elettronica digitale aiuta la guida e la rende più gradevole.

Nei padiglioni della rassegna non c’è stata solo la conversazione con il proprio sistema o un funzionante sistema Bluetooth che offra la comunicazione diretta con il cellulare senza usare le mani quindi senza distogliersi dalla guida. Un altro elemento particolarmente interessante è l’evoluzione di precisione dei navigatori con il turn-by-turn GPS, una guida finalmente precisa che francamente finora è mancata ai pure evoluti sistemi già da anni disponibili sul mercato. Si tratta d’un mercato che potrebbe diventare interessante a breve anche per l’Europa e l’Italia, se il sistema di localizzazione Galileo continuerà il suo percorso spaziale: il 7 gennaio, durante il CES, la Commissione europea ha annunciato di aver commissionato alla tedesca OMB i primi 14 satelliti, verso l’erogazione di servizi a partire dal 2014.

Certo si rischia sempre qualche esagerazione. Per la seconda generazione di connettività Sync, Ford prevede -oltre a telefonare, cambiare canzone ed ascoltare informazioni- di rendere le sue auto degli hot-spot wifi, apparentemente per la gioia degli occupanti. Questa apparente follia era già disponibile amatorialmente, adattando ai 12 volt dell’auto dei dispositivi wifi collegati alla rete cellulare tramite sim, ma erano economici giochi di geek e non costose proposte commerciali. Fino alla fine del 2008 queste mirabilie d’origine Microsoft -eh, sì- erano una esclusiva di Ford, ma l’esclusiva non è stata rinnovata ed ecco che dopo Fiat -Blue&Me viene da Redmond- anche la sezione USA della coreana Kia s’è lanciata nell’agone: al CES è stato presentato ufficialmente UVO, il concorrente “orientale” del Sync: avrà alcune caratteristiche uniche, per lo più ancora ignote ma che vedremo nel corso del 2010, quando debutterà sui veicoli commerciali di fascia sia alta, sia bassa. Si sa che sarà alta la compatibilità con smartphone e player, e che potrà attivare una “webcam” per vedere dietro l’auto in retromarcia.

Una riflessione dal mondo informatico è fino a quanto e a quando converrà non standardizzare questi sistemi, che Microsoft fornisce anche a Mercedes e BMW. Di fatto c’è un software simile ad un sistema operativo con delle applicazioni di base sulle quali vengono costruiti dei servizi. I servizi saranno per gran parte basati su Internet ed è semplice prevedere un AppStore specifico per le auto, con applicazioncine o widget che forniscono direttamente dati sulla viabilità o sulla disponibilità di distributori in zona.

Tecnicamente parlando basterebbe molto poco per rendere i primi due livelli compatibili e differenziarsi solo sul piano delle applicazioni. In realtà questo percorso è già iniziato con la fine dell’accordo esclusivo tra Microsoft e Ford. E se a breve termine c’è da essere curiosi per il futuro dell’automobile di fascia medio-alta, più avanti l’evoluzione dell’alimentazione dei motori potrebbe portare anche ad un ulteriore ridimensionamento del settore.

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