CES ’10 – Home theatre verso il 3D

La terza dimensione nella visualizzazione accelera verso di noi, ma per il 2010 sembra limitata a sistemi di alta qualità e costo. Sorprendentemente potrebbe invadere lo spazio dei videogiochi. Ma non quello del salotto.

Visto dal di fuori, l’edizione 2010 del Consumer Electronic Show di Las Vegas non sembra aver lanciato nulla di straordinario. Una piccola eccezione sembra essere quella dedicata alla tv tridimensionale, nella quale credono molti esperti, forti del successo del 3D sul grande schermo e dell’annunciato 3D per i mondiali di calcio di giugno.
Questi eventi dovrebbero spingere le vendite sia in sistemi home theatre, sia nella stanza dei ragazzi, su quei videogiochi dove più probabilmente il 3D troverà terra di conquista. In molti pensano che il mercato più ricco sarà quello di casa. Viceversa, difficilmente questa tecnologia conquisterà quote di mercato appena significative nel salone di casa. Vediamo perché.

Il 3D non è per oggi
Non è certo un’idea nuova, tanto che anche nel CES’09 era presente ed stata annunciata come innovativa. Tecnicamente parlando, il 3D richiede che l’occhio sia colpito da immagini elaborate in modo leggermente diverso, un’operazione che classicamente richiede due distinte sorgenti sincronizzate ma che può essere svolta anche da una singola sorgente (come si dice abbia fatto Sony al CES) che alterni immagini a polarizzazione diversa. Soluzioni sperimentali di questo tipo esistono da anni, ed alcune anche senza occhialini, ma non sono mai state industrializzate.
Costa molto e non sempre qualità e produzione vengono bene. L’idea sembra attraente per le dirette sportive, che però perderebbero gli spettatori. Inoltre il 3D richiede stanze di una certa dimensione, altrimenti l’immagine non viene compresa dal cervello.
Non c’è nessun vero standard e quelli esistenti sono ancora poco supportati in fabbrica. Samsung, che sembra il più pronto tra i colossi, parla di una soluzione completa sul 3D basata su tre tecniche di base: video processore integrato, schermi ottimizzati per il 3D e la conversione tra frame rate. Samsung si sta spendendo anche per nuovi organismi standardizzazione, ma il 3D del quale si parla oggi non è uno standard industriale e ha ancora bisogno degli occhialini, ed ecco perché la sua adozione sarà estremamente limitata.
Non è detto che il Blue-Ray vinca subito. Non si può certo trascurare la buona penetrazione attuale dei DVD Blue-Ray, ma in salotto, mentre per il PC d’ufficio o di casa da qualche mese si ipotizza che l’anno della svolta potrebbe essere il 2013 ( iSuppli ). Inoltre in molte parti del mondo industrializzato la velocità di Internet può creare una alternativa a supporti fisici per la memoria.

Console e smartphone
Diversa è la questione dei videogiochi, dove qualità e produzione sono interamente controllati fin dal progetto. Un sistema a doppia proiezione di qualità controllata può costare oggi anche solo poche centinaia di euro, con occhialini a 1 euro l’uno, e opera su contenuti completamente controllati in digitale, spesso nuovi (o completamente rinnovati). Se non si chiede al contenuto di essere eseguito online, ma lo si può caricare sulla console, il successo è garantito.
La piattaforma di maggior successo di questi anni ha però dimensioni tascabili. Anche se in teoria è possibile esportare questa tecnologia anche sugli smartphone e sui tablet, credo che ancora per un po’ non la vedremo in questa fascia di prodotto. Non sembra però che di queste innovazioni si sentisse il bisogno a casa. Il mercato televisivo è stato appena intasato da moltissime novità: il digitale terrestre, il satellitare ad alta definizione e internet video in salotto, soluzioni diversissime per qualità, fruibilità e scalabilità. Oggi è difficile pensare che l’utente passi in un sol balzo dalla TV classica ad una collezione di decoder e scatole per dotarsi di un 3D che avrebbe senso solo con alcuni dei programmi in diretta e con film prodotti considerando le specifiche necessità del 3D.

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