C’era una volta lo skill shortage

Diminuisce la richiesta di personale Ict. E adesso la domanda supera l’offerta. In forte crescita solo gli operatori di call center.

9 luglio 2004 Lo skill shortage non esiste più. Il fenomeno che, soprattutto durante la new economy, aveva provocato commenti allarmati e stipendi da favola per molti professionisti Ict, è ormai roba del passato. Il 52% delle imprese dichiara infatti di non avere alcuna difficoltà a reperire figure che operino nell’Ict. Tanto è vero che in molti non adottano particolari strategie per tenerseli stretti. Tanto sul mercato l’offerta abbonda.
Il dato fa parte di un’indagine realizzata dall’Isimm (Istituto per lo studio e l’innovazione nei media e per la multimedialità) per conto del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) dove si spiega che dal 1995 al 2000 la domanda di professioni legate all’Ict è aumentata di quindici volte. Dal 2001, però, è iniziata la frenata e si è passati dalle trentamila inserzioni del Duemila alle 14.000 del 2002.
La ricerca “I misteri dei mestieri. Le professioni nell’Ict: un prospettiva evolutiva” spiega anche che la domanda si è orientata prevalentemente verso professionalità a bassa qualificazione. Fra il 1996 e il 2001 gli operatori di call center sono cresciuti del 79,6%, molto di più rispetto a chi si occupa della progettazione e amministrazione delle reti (45,5%), amministrazione e sviluppo database (39,6%), analisi e integrazione di sistemi di impresa (38,2%) e programmazione e ingegneria del software (30,3%). Gli esperti di siti Web crescono solo del 4% e vera crisi è anche per le figure commerciali e tecniche.
Se il presente è difficile il futuro non appare particolarmente favorevole. Il 27,3% delle imprese che non operano nell’Ict pensa di procedere a delle assunzioni di personale informatico nei 24 mesi seguenti l’indagine, mentre il 18,2% è convinto che dovrà ridurre e il 54,5% si manterrà stabile.

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