Cenni di ripresa dalle Pmi a Sud Ovest di Milano

Seppur negativi, i dati della seconda semestrale del 2009 a cura di Confapi Milano evidenziano uno scenario economico locale in risalita.

«Sulla strada che riporta alla ripresa». Così Carlo Magani, presidente del distretto Sud Ovest Confapi Milano, ha definito i dati dell’indagine congiunturale afferenti al secondo semestre 2009. Un quadro che, a dirla tutta, necessita di due doverose precisazioni. La prima è che quella prodotta è la fotografia di un distretto, quello dell’abbiatense, che seppur comprendente oltre 60 comuni della provincia di Milano, fornisce lo spaccato della sola area Sud Ovest che circonda il capoluogo lombardo. La seconda è che «pur trattandosi di un panorama in miglioramento rispetto al precedente semestre, vede persistere valori negativi in quasi tutte le variabili economiche, tanto da delineare un andamento fragile, precario e non stabilizzato».

A sottolinearlo è lo stesso Magani che, forte della posizione ricoperta all’interno della Confederazione italiana della piccola e media industria privata, per l’area geografica che gli compente, ragiona su un campione composto da una base associativa di circa 400 aziende dove, a farla da padroni, sono le realtà appartenenti al settore metalmeccanico. «Al questionario inviato via mail e dal quale abbiamo tratto i risultati di quest’ultima indagine – sottolinea il nostro interlocutore – hanno risposto circa 150 imprenditori associati. Come già accennato, di questi, oltre il 45%, opera nel metallurgico, nelle macchine e nei prodotti da lavorazioni meccaniche, di elettromeccanica ed elettronica mentre, con oltre l’80%, la forma giuridica più rappresentata è senz’altro quella delle società a responsabilità limitata».

Per quanto riguarda, poi, le dimensioni, a delinearsi è una prevalenza pari al 56% di piccole aziende con un numero di dipendenti che va da 10 a 49 addetti e, per oltre il 36%, di micro realtà che non superano la soglia dei 9 dipendenti. Il fatturato annuo del campione vede le classi centrali raggiungere le percentuali più alte, con il 27% delle aziende posizionate fra uno e due milioni di euro, seguite da un 25% di rispondenti a metà fra i 2 e i 5 milioni e, da quasi un 19% di realtà comprese nel range posizionato fra i 500.000 euro e il milione di euro. Ciò detto, indicando l’aumento, la stabilità o la diminuzione della variabile considerata, Confapi calcola i saldi grezzi «ossia – come ci viene spiegato – la differenza fra risposte positive e negative rapportata al totale dei rispondenti».

La prima evidenza che ne deriva, analizzando i dati della seconda semestrale del 2009, è un sentimento imprenditoriale in cui «molto deve ancora essere fatto per affrontare la crisi, anche se siamo senz’altro sulla già citata strada che riporta alla ripresa». Lo dimostra, in primis, l’andamento degli ordini. «Nonostante quest’ultimi abbiano registrato un saldo grezzo negativo del 29,7% – sottolinea, infatti, Magani – si tratta pur sempre di un netto aumento rispetto al -71% riportato nella scorsa rilevazione. Inoltre, anche il fatturato complessivo ha invertito il trend in diminuzione iniziato nel dicembre del 2007 passando dal -72,3% del giugno 2009 all’attuale -39,2%». Ciò detto, fuori dall’indagine di cui sono stati resi noti i dati salienti, anche le procedure di cassa integrazione ordinaria sono passate dalle 59 richieste registrate nei primi tre mesi del 2009 alle 40 riportate nel medesimo periodo del 2010.

In un clima di sostanziale incertezza, nonostante i segnali di ripresa, fra i primi sei mesi dello scorso anno e quelli che si sono susseguiti, a risentire di più sono stati soprattutto gli investimenti, «che non sono solo diminuiti ma, ancora una volta, restano concentrati – è la riflessione di Magani – su impianti e macchinari che non sempre possono bastare. Occorre, infatti, lavorare in segmenti strategici come la ricerca e lo sviluppo, ma anche sul riposizionamento della propria offerta sul mercato». Ambiti che, ancora troppo poco considerati, fanno esprimere al presidente del distretto Sud Ovest di Confapi Milano un giudizio a metà strada «fra un trend di sofferenza che accompagnerà le aziende attorno al comune di Abbiategrasso ancora per tutto il 2010 e la speranza che i segnali di ripresa intravisti per il 2011 non si interrompano. Specie se favoriti da una riforma fiscale che tenga conto delle peculiarità delle Pmi attive nell’industria, che vedrebbero nell’alleggerimento dell’Irap un sicuro incentivo alla crescita produttiva e occupazionale».

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