Il caso della App rifiutata da Apple e poi accettata: quando il Ceo tira su la cornetta senza indugio.
Un divertente e illuminante caso segnalato dal blog tecnologico del Seattle Times riguarda Steve Jobs e un’applicazione per iPad.
È accaduto che uno sviluppatore, Ram Arumugam, deluso dal fatto che la sua App fosse stata rifiutata da Apple ha scritto due mail: una al servizio di revisioni della società, l’altra al Ceo, Steve Jobs.
Due ore dopo ad Arumugam squilla il telefono. Dall’altra parte del filo c’è Steve Jobs che dice: “ho letto, affrontiamo la questione”.
In sintesi, la App era stata rifiutata perché conteneva una parte di codice non pubblico. Una Api privata che Arumugam ha spiegato a Jobs di avere usato per aggirare un problema di visualizzazione.
Chiaritisi i due, il problema è stato risolto, l’Api è stata rimossa e l’applicazione, “Economy for iPad”, inerente le statistiche macroeconomiche statunitensi, è diventata in breve tempo la più acquistata in America nella categoria Finanza.
Per la cronaca Arumugam, che è di Seattle, dopo aver lavorato in Microsoft ha creato una piccola società, che dirige, Cascade Software, dedita prevalentemente allo sviluppo di App.
Il rapporto, quindi, è stato fra Ceo a Ceo. Ma quanti amministratori delegati avrebbero fatto lo stesso, per di più per un oggettino che costa 2,99 dollari al pezzo?
Tu chiamale se vuoi mediazioni. Sapienti però.