Cdc, primo semestre in rosso

Il risultato ante imposte è negativo per 27,1 miliardi di lire. Fatturato a quota 509,6 miliardi di lire. Tiene l’informatica mentre perdono le Tlc e Internet. Possibile dismissione delle attività editoriali. La società si rifocalizza sull’It

Cdc rivede al ribasso le previsioni per l’anno 2001. Il cda, riunitosi ieri, ha approvato il bilancio semestrale consolidato registrando un fatturato di 509,6 miliardi di lire e un risultato ante imposte negativo per 27,1 miliardi di lire.
Il consolidato della capogruppo Cdc Point comprende le attività di Micronica (produzione It), Policom (Tlc), Interfree (Internet) ed Editoriale Futura (editoria). L’informatica ha tenuto con ricavi netti pari a 485,2 miliardi di lire (1,9 miliardi la perdita ante imposte): nel mercato consumer, dove Cdc realizza gran parte del proprio giro d’affari, la società è cresciuta del 3,5% (Fonte Idc) in unità rispetto al primo semestre 2000 a fronte di un calo di mercato dei pc desktop (-5,5% secondo Idc e -3,7% secondo Sirmi). Dati in forte ribasso invece per Policom e soprattutto Futura che registrano un risultato ante imposte negativo per, rispettivamente, 13,2 e 16,8 miliardi di lire.

Questi risultati semestrali hanno fatto rivedere al ribasso le stime per tutto il 2001: in particolare l’informatica dovrebbe registrare ricavi per il 2001 pari a 1.048 miliardi di lire con 4 miliardi di utile ante imposte, Interfree 17,2 miliardi con 7 di perdita, Policom 28 miliardi con 21,5 di perdita. A fronte di questi dati, il consiglio di amministrazione ha deciso di rifocalizzarsi sull’information technology mentre per quanto riguarda le Tlc, la società toscana è alla ricerca di un partner strategico “con forti competenze tecnologiche”. Nomi non sono stati fatti. L’identikit sembra quello di una grossa società di telecomunicazioni. In ogni caso “resta valido il modello distributivo basato sulla convergenza fra informatica, Internet e telecomunicazioni”.
Per quanto riguarda l’editoria, la società “ha preso atto dei risultati estremamente negativi” e sta vagliando varie strade, fra le quali “la possibilità di uscire da tale business in tempi brevi”. Tutto questo si traduce in un robusto piano di ristrutturazione che verrà guidato da Leonardo Pagni, già nel top management di alcune istituzioni bancarie.

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