Cash Mobile smaterializza il pagamento

L’idea di 4Tech+, piccola azienda milanese, che punta sui pagamenti via cellulare

Aprire il portafoglio e mostrare una quantità di carte di credito farà anche status, però è una bella scocciatura, soprattutto se quel portafoglio lo perdiamo o ce lo rubano, o se inavvertitamente ci sediamo sopra al prezioso silicio.

E allora senza nulla togliere alle carte di plastica (che ci hanno liberato del contante) e chiavette Usb a corollario, perché non trovare una terza via capace di semplificare? Magari smaterializzando la funzione di pagamento? Non è forse questa l’era della smaterializzazione (o dematerializzazione, che dir si voglia)?

La domanda se la sono posta quelli di 4Tech+, una piccola azienda milanese (si legge plus in inglese, le persone che ci lavorano sono una ventina), nata nel 2004 per proporre, soprattutto a banche, telco e Gdo, soluzioni di business continuity, security e business intelligence.

Insomma, in questa “boutique tailor”, come la definisce Mario Bergantini che ne è l’amministratore delegato, le competenze per affrontare la smaterializzazione di cui sopra c’erano eccome. “Qualche anno di sviluppo ed ecco Cash Mobile, il pagamento via telefonino”. Si tratta di un servizio che si interfaccia con qualsiasi infrastruttura di pagamento (banche, società di carte di credito, Paypal, Pos) basato su un’architettura client-server. Il client, che risiede sul dispositivo mobile dell’utente, si occupa dell’interfaccia e della gestione della cifratura, i server delle comunicazioni con l’infrastruttura di pagamento.

Mi scusi, Bergantini, non sembra una cosa così originale…”E invece sì, altri sistemi non contemplano misure di sicurezza adeguate, sono sms non criptati. Caratteristiche che invece Cash Mobile possiede”. Il funzionamento sembra più difficile da spiegare che a farsi. Ricorda né più né meno quello di una carta di credito, però con un vantaggio non da poco: ”Il meccanismo è identico ma non c’è carta di credito che venga strisciata o letta. Come dire che Cash Mobile dà un colpo mortale alle clonazioni”.

Vediamo il funzionamento più nel dettaglio. Il cliente si registra sul servizio Cash-Mobile inserendo via web (o in altro modo) i dati personali, le infrastrutture di pagamento su cui si vuole appoggiare, il proprio numero di rete cellulare. Dopodichè riceve un Sms contenente il link per scaricare il client, un software scritto in Java, che si installa sul terminale mobile. Al primo avvio si completa la procedura di registrazione, il cliente decide e imposta un proprio Pin.

A questo punto l’applicazione client è abilitata, e si può cominciare a far transazioni. Anche qui, sottolinea Bergantini, niente di più semplice. Il venditore invia al servizio Cash-Mobile, tramite un dispositivo mobile o un pc, i dati necessari. A sua volta, Cash-Mobile invia sul cellulare del cliente la richiesta con gli estremi dell’acquisto. A questo punto il cliente dà l’ok inserendo il Pin: la transazione è effettuata, le ricevute vengono inviate al cliente e al venditore. Non solo facile, ma anche veloce visto che il ciclo di autorizzazione dura in tutto 3-5 secondi.

“Il cliente deve solo inserire il Pin e dare conferma. Quindi non deve digitare importi, navigare tra menù, a tendina o meno, e altro ancora”. Si parlava prima di sicurezza garantita. Che vuol dire? “Il sistema è basato su crittografia a doppia chiave asimmetrica, non fa circolare alcun dato sensibile – risponde Bergantini –. Inoltre tutte le comunicazioni tra client e server, sia in fase di registrazione e abilitazione sia in fase di transazione avvengono attraverso Sms cifrati”.

Altre caratteristiche da sottolineare e peculiari di Cash Mobile: la transazione di pagamento non viene mai avviata dal cliente ma sempre dal venditore, e il Pin deciso dall’utente non viene mai condiviso in rete. Bergantini annuncia che Cash Mobile è regolarmente brevettato (“su tutto il processo”) e che si sta procedendo alla localizzazione per ottenere il brevetto europeo. Certo che, spiega Bergantini, 4Tech+ non può fare tutto da sola, bisogna che i gruppi bancari facciano delle sperimentazioni con Cash Mobile, dall’autenticazione per l’home banking, a pagamenti e bonifici. E chissà che un domani Cash Mobile non diventi lo standard di riferimento per i pagamenti “smaterializzati”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome