Standard, con Sla garantiti e accesso open ai processi operativi in sicurezza: così la nuvola pone fine alla Babele dei processi di business.

Device autenticati e fatturati.
Con un’attesa di 2,5 miliardi di dispositivi mobili connessi nell’arco dei prossimi 2-3 anni a livello mondiale, quella di cui parla Carlo Alberto Carnevale Maffè (nella foto), professore di strategia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, «è uno stop logico alla pirateria, al peer to peer illegale e alla jungla di Internet che è una buona notizia per chi fa impresa e ha problemi a garantire la sicurezza erogata in termini di servizio».

L’asset al cloud, «che si configura come il luogo dell’Internet garantita in cui si fanno e si mantengono promesse di servizio» è bello che servito.
Come pure il connubio tra la nuvola e il mobile dove «il primo garantisce integrazione e sintesi organizzativa di back end, il secondo accessibilità e contestualizzazione di device personali che, per chi le sa cogliere, consentono di incorporare, per esempio, la personalità dell’utente dentro i processi di document management».

Occorre, però, “sdoganare” l’uso professionale della combinazione “mobile+cloud” che, soprattutto in Italia, «è ancora piuttosto giovanilistico, soprattutto nelle piccole e medie imprese».

Il perché è presto detto, se si considera che, per Carnevale Maffè, «il cloud è il punto dove si incrociano tutti i processi operativi delle imprese, ma anche delle rispettive filiere e dei relativi clienti. Ma non si tratta, come in molti pensano, di uno spostamento fisico o logico del dato ma è un hub di processi economici interoperabili tra di loro».

Ecco che allora il cloud diventa «unificazione del sistema economico del Paese e di tutti i suoi partner economici e tecnologici» rivelandosi, così, «il luogo più sicuro dove mettere i dati che, sulla cloud, diventano accessibili in maniera condivisa».

Accanto a IaaS, PaaS e SaaS Carnevale Maffé aggiunge, dunque, un quarto strato, «quello dei Data as a Service dove, se messi a sistema, i dati diventano patrimonio accessibile in qualsiasi momento a chi ne ha bisogno trasformando le informazioni da spesa a moneta di scambio relazionale».

Chi ha orecchie anche nel document management per intendere intenda.

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