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Caffeina, come vince il digital marketing italiano

Caffeina è una creative digital agency specializzata nella realizzazione di progetti e campagne di digital marketing integrate.

L’agenzia specializzata nella realizzazione di progetti e campagne di digital marketing integrati è nata a fine 2011 dall’intuizione di tre amici e compagni di università (Tiziano Tassi, Antonio Marella ed Henry Sichel), e oggi dopo sei anni ha uno staff di oltre 100 professionisti e vanta tra i suoi clienti brand internazionali e nazionali di primissimo piano, operanti nei più svariati settori: dalla finanza al fashion, passando per le utility.

Una scalata che non è passata inosservata: nel 2017 Caffeina è stata inserita dal Financial Times all’interno di FT1000, la classifica delle 1000 aziende europee con il maggior tasso di crescita, e prima azienda italiana nella Classifica Technology Fast 500 di Deloitte.

L’attività è nata e cresciuta partendo da una città di provincia, Parma, anziché non dai consueti centri del business, Milano e Roma (dove però Caffeina ha aperto uffici). Ma è sempre nella città emiliana che l’agenzia sta ora investendo in una nuova e più ampia sede che ospiterà fino a 140 persone.

Per comprendere i perché di questo fenomeno abbiamo intervistato il ceo di Caffeina, Tiziano Tassi.

Lo chiedo a chi non si è trasformato digitalmente, perché in digitale come imprenditore è nato: cosa è la trasformazione digitale?

È inserire il concetto del digitale in ogni divisione e attività dell’impresa. Il digitale è uno strato sopra al quale costruite o evolvere tutto quello che un’azienda fa, che permette di accelerare processi, semplificarli o controllarli meglio.

Siete una società che negli ultimi 4 anni è cresciuta del 992% (dati Deloitte). Senza vantarsi, quali sono i determinanti di una crescita mostruosa?

Credo che siano la capacità di saper rispondere al mercato in modo significativamente corretto e la capacità di interpretare la rivoluzione digitale in modo efficace per le esigenze di imprese e brand, grazie alle competenze del nostro team.

I vostri clienti sono grandi nomi dello scenario economico nazionale. Vuol dire che il digitale è un progetto solo per grandi?

No, assolutamente. I nostri clienti sono grandi brand e aziende perché abbiamo dovuto scegliere di specializzarci su un tipo di azienda che ha necessità specifiche. Ma il digitale è in realtà molto accessibile, e ci sono numerose realtà che sono strutturate per dare un supporto di qualità anche alle PMI, la spina dorsale dell’economia del Paese. Noi collaboriamo con alcune di queste quando incontriamo aziende che hanno esigenze a cui non riusciamo a rispondere per via della nostra specializzazione: facciamo rete.

Come selezionate e scegliete le tecnologie che vi servono?

Le scegliamo seguendo il comportamento delle persone. Dove troviamo i consumatori? Dove spendono il loro tempo? In questo caso ad esempio oggi la piattaforma preferenziale è Facebook, che include Instagram e Whatsapp, che di gran lunga è il luogo in cui le persone oggi comunicano tra di loro e si intrattengono. Anche YouTube e Google sono piattaforme molto importanti che forniscono anche servizio oltre all’intrattenimento. In generale bisogna sempre adattarsi al comportamento del consumatore per essere efficaci. Adesso si parla moltissimo di Realtà Virtuale: è una delle tecnologie del futuro, ma sarà interessante come tecnologie e piattaforma su cui sviluppare progetti quando il visore per la VR sarà il regalo di natale sotto l’albero: deve esserci una distribuzione di device sufficiente a offrire una copertura potenziale interessante per un’azienda. Se ci pensiamo, per gli smartphone e le app è stato così.

Chi sono i vostri partner tecnologici e perché lo sono?

Lavoriamo direttamente con i maggiori player e sulle piatteforme di Facebook, Google, Amazon ed Apple. Abbiamo scelto questi partner, non sono i soli ma i più rappresentativi, perché rappresentano il layer più ampio sul quale costruire experience digitali. Per quanto riguarda la struttura delle nostre operation, un ruolo molto importante è ricoperto anche da Samsung e in particolare da una società che ci supporta su tutte le attività di hardware dell’azienda, Rekordata.

Quali sono i veri dati che contano sui social media, quelli che fanno cambiare il business?

Sono gli utenti attivi, il tempo speso sulle piattaforme e la capacità di generare azioni che portano interesse e conversione sulle piattaforme dell’azienda. Non ha senso parlare di fan o follower, e ne ha invece tanto parlare di reach (persone raggiunte dalla comunicazione) o di clic al sito (persone che trasferisco dal social media al mio sito web), o percentuale di completamento di un video online.

Guardiamo al futuro. Cosa è presumibile verrà chiesto di fare alle agenzie in campo marketing?

Facendo un parallelo con la costruzione di un immobile, se prima il digitale era una delle colonne della struttura, in futuro sarà sempre più simile alle fondamenta di un edificio. Le aziende chiederanno alle agenzie di seguire progetti che richiedono competenze molto eterogenee tra loro con la capacità di sfidarsi sul portare risultati di business, che siano misurabili.

Il mercato digitale sta diventando un oligopolio degli Over The Top? Voi che ruolo vi date?

Gli Over The Top sono degli strumenti, sono dei mezzi. Noi ci posizioniamo come gli esperti dei mezzi, che possono consigliare le aziende nella scelta strategica del mix migliore di strumenti e nell’execution della strategia con l’obiettivo di avere risultati business oriented.

 

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