Business tv, dalle grandi scende verso le medie aziende

Si diffonde l’utilizzo di canali aziendali. Un’esperienza utile anche per le piccole e medie imprese

Mediolanum, Intesa San Paolo, Banca Popolare Italiana, Enel, Costa Crociere, Gewiss, PirelliRe, 3 Italia, Epson, Telecom Italia, Vodafone, Wind ce l’hanno già. E Al gruppo da ottobre si aggiunta anche Technogym che ha lanciato la sua Welness, una business tv esterna dedicata agli appassionati di fitness.


Nomi di medie e grandi aziende che non devono però fare pensare che questo tipo di strumento sia riservato ai grandi.


Di questo ne è convinto Paolo Prestinari, autore di alcuni libri sulla business tv e animatore del sito http://www.business.tv.it/.


Con una carriera che si è svolta fra Fininvest, Video on line, Tin.it e i-Side, società specializzata nella realizzazione di servizi on-line e attiva nel settore della business tv, Prestinari è anche autore con Andreina Mandelli (docente in Bocconi) del volume “Business tv – Comunicazione d’impresa nell’era digitale”, pubblicato nel 2006.


Come racconta sul blog del sito “La business tv riguarda anche la piccola e media impresa. E molto lascia intendere che dall’esperienza su scala ridotta potranno emergere diversi casi di successo ed elementi di innovazione”.


L’esempio è quello di una media azienda che opera nel settore delle attrezzature per l’edilizia e che sta progettando l’attivazione di un canale di business tv interna ed esterna.


La Tv è il risultato di un percorso che già da tempo vede un uso intenso di tecnologie, linguaggi e tecniche della comunicazione digitale e del video nell’impresa. “L’azienda lancerà la propria programmazione televisiva su web all’inizio del prossimo anno, ma già da tempo una telecamera digitale e una stazione di post produzione fanno parte delle dotazioni interne: ogni evento significativo della vita aziendale viene già da qualche anno ripreso in video da risorse interne; i video vengono utilizzati per creare (mediante l’uso di schermi Lcd di grande dimensione) una migliore esperienza di acquisto presso lo show-room dell’azienda e per conferire maggiore forza emozionale ai momenti importanti della vita aziendale. L’amministratore delegato non solo percepisce l’importanza dei nuovi strumenti di comunicazione, ma li usa in prima persona e li promuove presso i suoi collaboratori dando loro strumenti, formazione e ruoli attivi. I media (il web, la Tv, ma anche la rappresentazione teatrale) vengono esplorati ed utilizzati non solo per comunicare, ma per coinvolgere, sia all’esterno ma anche e soprattutto all’interno, dove la nuova esperienza mediatica viene pensata e vissuta come un qualcosa che riguarda direttamente e profondamente l’azienda”.

In pratica, osserva Prestinari la business tv viene pensata e vissuta non come strumento accessorio, ma come leva interna, in grado di rafforzare e far crescere l’azienda. “Passione, convinzione, voglia di sperimentare in modo diretto, di parlare linguaggi nuovi e di coinvolgere; direzione chiara, progettualità: l’azienda di piccole dimensioni può giocare il vantaggio della maggior facilità di aggregazione interna attorno ad una nuova idea”.


La business tv può essere utilizzata per comunicare con i clienti o come strumento di formazione dei dipendenti. Professione Casa Channel, infatti, è un progetto focalizzato sull’area della formazione ed è partito con la trasposizione sul mezzo televisivo dei corsi che la società normalmente dedica alla formazione dei titolari delle agenzie del network e dei loro collaboratori. Si tratta di un progetto che prevede l’offerta on-demand di 10 corsi strutturati in 33 lezioni, che hanno permesso ai titolari di agenzia di avere sempre a disposizione la formazione e all’azienda una riduzione dei costi sulla formazione di oltre il 20%.


Qualificazione e omogeneizzazione della cultura aziendale, miglioramento della relazione tra management e dipendenti, formazione. Sono questi i principali vantaggi dell’utilizzo della business Tv secondo una ricerca presentata in Bocconi. Dall’altra parte le barriere arrivano dalla difficoltà del reperimento delle risorse, dai costi elevati, le complessità da affrontare e anche il fatto che spesso la diffusione non può travalicare il web per raggiungere altri terminali.

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