Home Gestione d'impresa Burocrazia, aumentano le code agli sportelli pubblici per cittadini e Pmi

Burocrazia, aumentano le code agli sportelli pubblici per cittadini e Pmi

La burocrazia costituisce uno dei principali ostacoli con cui gli italiani devono fare i conti ogni giorno e questo nonostante molti documenti si possano ormai scaricare dal computer di casa o dell’ufficio.

Nel 1995 per pubblicazioni, atti notori, cambi di residenza, certificazioni  anagrafiche, rinnovo carta d’identità, e cosi via quasi 11 persone su 100 hanno atteso oltre 20 minuti. Ma nel 2015 la “coda” è addirittura raddoppiata: la fila si è allungata a 22,3 persone (+104,6 per cento rispetto al 1995).

Se la situazione per i cittadini è decisamente peggiorata, le cose non vanno bene nemmeno per le imprese, in particolar modo per quelle di piccole dimensioni. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati della Banca Mondiale riferiti al 2016, emerge che nel nostro Paese sono necessari 228 giorni per ottenere i permessi di costruzione di un fabbricato a uso produttivo, contro i 188 della media Ue.

Per l’allacciamento alla rete elettrica di un capannone, invece, gli imprenditori italiani devono attendere 124 giorni per l’erogazione del servizio. Mentre nei Paesi dell’area Euro l’attesa è di soli 81 giorni.

La situazione più “pesante”, infine, si verifica quando un imprenditore è costretto a rivolgersi al tribunale per la risoluzione di una disputa commerciale. Il Tribunale di Roma impiega 1.120 giorni (poco più di 3 anni) per definire la controversia, la media riferita ai tribunali delle capitali europee è di 632 giorni, ben 448 in meno.

Secondo una recente indagine annuale realizzata da Promo Pa Fondazione – ricorda il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – l’81 per cento delle imprese con meno di 50 addetti è costretto a ricorrere a consulenti esterni per fronteggiare questo nemico invisibile, ovvero la cattiva burocrazia; il 70 per cento lo fa a integrazione o a supporto del lavoro svolto dagli uffici amministrativi che operano all’interno dell’azienda, mentre l’altro 11 per cento si affida a terzi per tutte le incombenze. E’ evidente che se non si mette definitivamente mano a quel labirinto inestricabile di leggi, decreti e circolari varie che rendono la vita impossibile a milioni di piccoli imprenditori, corriamo il pericolo di soffocare la parte più importante della nostra economia”.

I ritardi e le inefficienze della nostra Pubblica Amministrazione non sono comunque ascrivibili solo alla cattiva organizzazione della stessa.

Nonostante la diffusione dell’informatizzazione abbia consentito di aumentare la produttività del sistema pubblico – conclude il segretario della Cgia Renato Mason – in molti uffici la fila agli sportelli non è cresciuta per colpa di chi ci lavora. Sono gli effetti di leggi, decreti e circolari scriteriate che, spesso in contraddizione tra loro, hanno aumentato la burocrazia complicando non solo la vita dei cittadini e delle imprese, ma anche quella dei dipendenti pubblici”.

 

1 COMMENTO

  1. L’articolo inquadra esattamente alcune delle problematiche che ci troviamo quotidianamente ad affrontare durante le consulenze con i nostri utenti(difficoltà nel reperimento delle informazioni; carico eccessivo di modulistica; difficoltà nel recarsi presso gli enti;etc..).

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