Brunetta: “Pec per tutti”. Ma la Pa arranca

Il ministro annuncia l’arrivo della Posta elettronica certificata per gli italiani. Con possibilità di class action per la Pa che non risponde

Posta elettronica certificata per tutti. E’ l’annuncio del ministro Renato Brunetta che ha anticipato il contenuto di un progetto di legge secondo il quale la Pec sarà disponibile da settembre per tutti gli italiani.


Grazie alla Pec sarà possibile dialogare con gli uffici pubblici inviare multe, documenti del Comune o bollette telefoniche, del gas. “Non è un sogno, non è un’idea, ma una legge che stiamo attivando” prosegue il ministro, il quale precisa: “conto che tutto sia pronto a luglio, per distribuire a settembre l’indirizzo a chiunque lo voglia”. E se l’amministrazione alla quale è stata inoltrata la richiesta non risponde entro un certo lasso di tempo sarà possibile agire la class action. “Quindi – ha concluso Brunetta – se un amministratore non risponde lo faccio condannare”.


L’ottimismo del ministro si scontra però con una realtà più complicata. Secondo l’Istat solo il 3,2% delle amministrazioni locali offre servizi a piena interattività che permettono quindi di non presentarsi allo sportello.


Nelle regioni e province autonome i pc per dipendente superano di poco l’80%, sfiorano il 100 nelle province e sono inferiori all’80% nei comuni. Nelle Regioni lo stesso dato vale quasi il 100% per la Sardegna, ma Sicilia e Campania sono sotto il 60%.


Per quanto riguarda la posta elettronica il suo utilizzo è pressoché totale. Però, solo il 29,9 per cento dei Comuni dichiara di utilizzare la posta elettronica certificata per lo scambio di documenti elettronici con valenza legale. Fra le amministrazioni comunali, si distinguono i comuni della Provincia autonoma di Bolzano e dell’Emilia- Romagna che usano la posta elettronica certificata rispettivamente nel 99,1 e 65,3 per cento dei casi.


Lo sportello unico delle attività produttive è aperto nel 43,8% dei Comuni, ma il 24,3% non ha alcuna procedura informatizzata e il 3,5% ha realizzato soluzioni tecnologiche che consentono una gestione integrata delle pratiche e la piena interattività con


l’utenza fino al rilascio dell’autorizzazione unica in modalità elettronica. Le restanti quote di comuni consentono comunque alcuni tipi di interattività, come la possibilità di scambiare elettronicamente documentazione e informazioni con l’utenza (8,7 per cento) e una gestione in rete telematica delle pratiche fra le istituzioni coinvolte (7,3 per cento).


Oltre il 60% degli Uffici relazioni con il pubblico dei Comuni non è informatizzato. Le multe online si possono pagare solo nel 4,8 dei casi, e solo il 9,1% delle amministrazioni locali permette a cittadini e imprese di pagare tramite Internet.

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