Broadband, wireless e switch i tre pilastri di D-Link

Il 2004 si configura come l’anno della conferma delle strategie di prodotto e di mercato da tempo delineate. Bene il wireless, se legato alla sicurezza.

5 maggio 2004 La presentazione dei dati
ufficiali di chiusura di bilancio della corporation, offre a
D-Link l’occasione per fare il punto sull’andamento della
filiale italiana e sulla strategia di prodotto e di mercato.
L’anno si è
chiuso postiviamente per la corporation, che ha registrato
vendite nette – vale a dire non comprensive del fatturato derivante dalle
partnership in Oem – di 750 milioni di dollari, in crescita del
25% rispetto all’esercizio 2002. L’utile ha raggiunto invece i 26 milioni di
dollari, cosa che ha consentito la distrobuzione di un dividendo di 5
centesimi.
L’Europa pesa per un 20% sul business complessivo di
D-Link, mentre l’Italia lo scorso anno ha messo a segno un
fatturato di 24 milioni di euro.
Positivo
secondo Stefano Nordio, area manager Sud Europa per la
società – è che ogni anno le filiali dell’area Sud Europa riescono a
portare il loro contrinuto non solo in termini di revenue, ma anche di utili e
di dividendi. Per l’anno in corso l’Italia dovrebbe portare il fatturato a
34 milioni di euro, e il primo trimestre mostra già segnali di crescita
interessanti
“.
Switch, banda larga e wireless sono i
tre mercati chiave per la società, secondo una strategia di prodotto che assegna
a ciascuna di queste linee un peso specifico del 25% sul fatturato complessivo,
ripartendo il restante 25% tra sicurezza e print server.
Per quanto
riguarda gli switch le vendite sono al momento in linea con gli obiettivi. Per
la banda larga, invece, molto dipende dalle relazioni che si instaurano con i
carrier. A febbraio abbiamo vinto un bando di gara con Telecom per la fornitura
di modem combo per Alice fino alla fine dell’anno. Le consegne stanno inziando
proprio in queste settimane e senza dubbio questa commessa contribuirà a
incrementare il nostro business in area Adsl. Buone sono anche le prospettive
per il wireless, soprattutto se abbinate a un’offerta di sicurezza. In questo
caso, però, il downpricing in atto se da un lato facilita lo sviluppo del
mercato, dall’altro limita le prospettive di crescita
“.
Tradizionalmente
orientata allo small and medium business, D-Link ascrive circa il 47% del
proprio giro di affari alle piccole e medie imprese, seguite dal retail e dalle
telco, con quote rispettivamente del 18 e del 25%. Ancora statica la pubblica
amministrazione, alla quale si ascrive circa il 10% del fatturato
complessivo.  

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