Brevetti software, ai Sì il primo round

Il primo voto sulla direttiva che vuole introdurre i brevetti software in Europa va a favore dei proponenti. Ma la partita non è chiusa, come sostiene il verde Fiorello Cortiana

25 settembre 2003 Il primo round della proposta avanzata dalla Commissione
europea a favore della brevettabilità del software è andato ai
“brevettatori”. I proponenti, guidati dalla commissaria McCarty, infatti, hanno
ottenuto a Strasburgo la maggioranza dei consensi.
Ora la palla passa al Consiglio dei Ministri d’Europa, chedovrà prendere atto degli emendamenti apportati in seno alla votazione. Dopodichè la proposta di direttiva tornerà in aula per la seconda lettura e per l’approvazione definitiva.

In tale contesto gli avversari della direttiva, capitanati in Italia dal senatore
verde Fiorello Cortiana
, intendono far valere le ragioni dei sostenitori
della libertà del software.
«La battaglia – ha detto Cortiana – continua».
La notizia, ovviamente, sarà giunta all’orecchio di Linus Torvalds.
L’inventore di Linux, e paladino per definizione dell’open source, aveva preso
carta e penna e scritto una lettera aperta al Parlamento europeo, raccomandando
buon senso e apertura mentale e ricordando, sulla scorta dell’esperienza statunitense,
che «diversamente dai brevetti tradizionali, quelli applicati al software
non incoraggiano le attività di ricerca e sviluppo e, se introdotti, costituirebbero
un danno per le Pmi del comparto informatico, scoraggiando, oltretutto, le nuove
intraprese nel settore»
.

Evidentemente, non tutti a Strasburgo hanno avuto modo di leggerla o di prenderla adeguatamente in considerazione.

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