Boole Server cerca partner in Sud Italia

La data centric protection della realtà italiana guarda a system integrator e a Var interessati a proporre protezione granulare a livello di cifratura dei file anziché dei dispositivi.

Ad annuncio ancora “caldo” della partnership siglata con Cap per erogare la soluzione Secure File in modalità SaaS o in abbonamento, Boole Server è già alla ricerca di system integrator, Isv o rivenditori a valore interessati a proporre la sua soluzione di protezione dati unificata per proteggere e condividere file, email e testi senza perderne il controllo.

«L’interesse – ci conferma Antonio Oriti, della direzione marketing del produttore di software italiano – è per quelle realtà che operano nel Centro e Sud Italia e che sono interessate a proporre a clienti di tutte le dimensioni le nostre soluzioni di cifratura e Data loss prevention», vero core business di Boole Server.

La stessa che, trovato terreno fertile nel Nord Italia, grazie a una serie di partnership distributive siglate con Italsel e con le milanesi Security Castle e All Security Net (che non hanno ancora risposto al nostro appello di iscriversi gratuitamente nell’Almanacco della distribuzione informatica – ndr), si rivolge ora direttamente ai Var.
«Al momento – è l’opportuna puntualizzazione –, quest’ultimi possono fare riferimento a una decina di tecnici formati ad hoc per supportarli presso eventuali implementazioni della nostra piattaforma in qualunque tipologia di azienda».

Anche perché, se le licenze server Boole partono da 900 euro fino ad arrivare a un costo prossimo ai 18 mila euro, «l’investimento per il singolo utilizzatore parte dai 50 euro di software per l’accesso in modalità “guest” fino agli 85 euro destinati a utenti interni ed esterni della singola impresa chiamati a lavorare e condividere file e informazioni aziendali».

Già in uso presso «studi legati di diverse dimensioni ma anche in realtà del calibro di Versace, Tod’s, Sea Aeroporti Milano e Fondaria Sai», che Oriti spende come referenze nel mercato italiano, quella proposta da Boole Server si conferma una tecnologia “granulare” contro la perdita dei dati «ritagliata su misura dei singoli accessi effettuati ai documenti aziendali da qualsiasi dispositivo mobile ma solo ed esclusivamente in base al livello di autorizzazione consentito».

A decretarne la bontà ci hanno pensato, lo scorso aprile, gli Sc Awards Europe consegnati a Londra in occasione di Infosec, l’esposizione annuale dedicata alla sicurezza informatica.
All’interno di quel contesto, Boole Server si è aggiudicata il primo posto nella categoria “Miglior soluzione di cifratura” e il secondo come “Miglior soluzione Dlp”.

Titoli dei quali potranno fregiarsi anche i partner del Mezzogiorno «che – assicura Oriti – avremo modo di tutelare a livello di lead grazie a un apposito sistema di Crm che, online a breve sul nostro sito, permetterà di ovviare possibili conflitti di canale su un medesimo cliente».

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