Bmc delinea una strategia per allineare l’Ict agli obiettivi di business

Con il recente annuncio della metodologia Business Service Management, la società analizza le nuove prospettive dell’enterprise management e come la tecnologia possa essere di supporto alle attività core aziendali. La valenza di acquisizioni come Remedy e It Masters.

 


Il mercato dell’enterprise management sembra essere molto promettente. Gartner, affiancata da altre autorevoli società di ricerca Ict, ritiene che la spesa nei tool di ottimizzazione dei servizi sia destinata a crescere e dovrebbe rappresentare il 5% del budget Ict di un’azienda. "Le organizzazioni It sono sottoposte a una costante pressione, affinché l’esecuzione del servizio e la fornitura del supporto siano svolte nell’ottica dell’enterprise management – ha affermato Kris Brittain, responsabile ricerche di Gartner -. Per fare questo è necessario unire una solida soluzione service desk, tecnologie di gestione workflow consolidate, che possano essere estese ad altre aree, e la completa integrazione nell’ambito di un insieme affidabile di soluzioni di enterprise management". Oggi, tuttavia, la situazione è ancora lontana dallo scenario ipotizzato. Nei settori economici, come quello delle banche e delle Tlc, ove le applicazioni Ict mission critical appaiono evidenti e preoccupano sempre più (assieme alla sicurezza) il top management e i Cio stanno investendo in modo significativo. Ne è un esempio l’Unione delle Banche svizzere (Ubs), che utilizza da tempo soluzioni di enterprise management. "Per anni Ubs si è affidata alle soluzioni di Bmc Software e Remedy, recentemente confluita in Bmc, per la gestione dei servizi aziendali e It più critici", ha affermato Franz Blaser, project manager, System management di Ubs. E, infatti, grazie alle soluzioni di enterprise management, la banca ha migliorato nel tempo la customer satisfaction, ha ridotto del 16% i costi di manutenzione e ha rispettato gli Sla dei servizi Ict definiti con l’utenza. I risultati conseguiti sono ancor più importanti considerando che in Ubs, su 151 servizi Ict, ben 88 sono stati definiti dal management come mission critical. Nella grande industria e nella Pa, e anche nelle Pmi, si intravedono potenzialità di sviluppo per l’enterprise management, ma non sono molte le aziende che hano installato tali soluzioni, fatto salvo i tool per la gestione operativa Ict e l’asset management.


Ci ha confidato Franco Mastrorilli, nuovo country manager Bmc Software Italia: "Stimiamo che solo il 15% dei Cio utilizzi soluzioni di enterprise management con una visione proattiva per anticipare i problemi o ancor meglio predittiva; in prevalenza l’adozione di soluzioni di enterprise management è motivata da problematiche operative".


Le attese sono, pertanto, il cambio di prospettiva di utilizzo dell’enterprise management nelle aziende che già lo adottano, quali banche e Tlc, e l’ingresso in tutte quelle che presentino impatti operativi Ict per il business. In questa prospettiva si può leggere il recente annuncio di Business Service Management (Bsm), effettuato da Bmc software.

Il supporto delle acquisizioni


Bsm è una metodologia che consente il collegamento delle soluzioni Ict con gli obiettivi generali di business. "Abbiamo creato Bsm con la convinzione che nell’ambiente aziendale di oggi non esistano progetti It, ma solo progetti di business supportati dalla tecnologia", ha dichiarato Bob Beauchamp, presidente e Ceo di Bmc Software. La metodologia proposta si è andata costruendo nel tempo, grazie a progressivi sviluppi interni a Bmc e, soprattutto, a seguito di significativi merger recentemente perfezionati. "Con l’acquisizione di Remedy e di It Masters – ha proseguito Beauchamp – oltre che con lo sviluppo di importanti iniziative interne quali Project Golden Gate, modello di enterprise data management per l’interoperabilità e l’integrazione fra mainframe e database distribuiti, e con significativi miglioramenti di Patrol, abbiamo da tempo gettato le basi della nostra strategia".


Bsm si basa su tre componenti integrate che, pur con ambiti e funzionalità diverse, sono finalizzate agli obiettivi di business: "It operation and infrastructure management", centrata sulle competenze storiche di Bmc nella fornitura di soluzioni di enterprise management relative ai dati, alle infrastrutture, alle applicazioni e ai servizi; "It service and application management", centrata sulle capacità di service desk, change management e asset management di Remedy e "Service impact management", centrata sul collegamento diretto dei business service con la tecnologia sottostante, grazie alla soluzione MasterCell, di It Master, che combina capacità di creazione di modelli e automazione di eventi correlati ai business service e ai relativi Sla. Beauchamp ha sostenuto che i prodotti di Remedy e la tecnologia MasterCell, di It Masters, saranno un ulteriore importante elemento della strategia di service management della società di Houston, che potrà offrire soluzioni di service management di livello enterprise ancora più potenti e integrate. La costruzione di Bsm si svilupperà progressivamente nel tempo: si parla di una "roadmap" che Bmc e aziende clienti seguiranno nel tempo. La tecnologia MasterCell è già integrata con Patrol per i sistemi distribuiti. Nel prossimo futuro, le soluzioni di system management di Bmc, quali Mainview per sistemi mainframe e Incontrol per batch scheduling e gestione output, insieme ai prodotti Remedy It service management, saranno integrate con la tecnologia MasterCell per facilitare l’interoperabilità con i dati aziendali. "A livello mondiale, Bmc ha un’invidiabile posizione – ha rimarcato Mastrorilli – confermata dai risultati di mercato della società, dalla solidità finanziaria e dalla quotazione del titolo, che si è apprezzato nell’ultimo anno del 2%, a fronte di un calo medio dei titoli Nasdaq del 12%".


Nel quarto trimestre dell’esercizio 2003 (chiuso il 31 marzo), la società ha realizzato revenue per 380,7 milioni di dollari (+15% sul 2002) e utili per 20,6 milioni mentre per l’intero anno il valore è stato di 1,326 miliardi (+3%).


In Italia la società conta su di un centinaio di dipendenti, che operano a stretto contatto con i partner, dai reseller ai system integrator. Si contano più di 200 clienti attivi, i primi 9 gruppi bancari, tutte le aziende di telecomunicazione, oltre a Fiat e Ibm. Nel 2003 si intensificheranno le relazioni con i partner, sarà consolidata l’alleanza con Accenture e saranno intensificati gli sforzi commerciali verso nuovi clienti significativi, ricercando anche la penetrazione in nuove aree di mercato. Secondo Mastrorilli, dopo la stretta economica degli ultimi due anni, che ha visto le aziende dimezzare gli investimenti destinati agli sviluppi Ict e stabilizzare i costi di gestione dei sistemi, la sfida per i Cio è quella di ricercare economie di gestione per finanziare nuovi progetti. L’adozione di soluzioni di enterprise management, secondo Mastrorilli, può essere la risposta.

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