Blue Coat: ora solo reti sicure

Con Adn protegge e controlla in tempo reale le applicazioni distribuite e quindi il valore d’impresa.

Tra le principali preoccupazioni dei Cio, soprattutto in un’epoca di globalizzazione e consolidamento, la gestione delle applicazioni trova supporto in Adn, infrastruttura di Application delivery network con cui Blue Coat vuole rendere maggiormente sicura la distribuzione in ambiente collaborativo.

Una direzione che la società americana, come indicato dal Ceo, Brian NeSmith, intende far propria anche per il futuro, soprattutto dopo che nel 2008 è stata completata l’acquisizione di Packeteer, specializzata nella gestione del traffico applicativo su rete Wan.

«Le aziende devono essere consapevoli che informazione è sinonimo di valore – ha spiegato NeSmith nel corso di una conferenza a New York – e che la possibilità di accedervi in modo rapido, ma al contempo controllato, con la giusta disponibilità di banda rappresenta un’opportunità da cogliere per accrescere le performance degli utenti e delle applicazioni stesse, allineando le risorse di rete agli obiettivi di business».

Per questo motivo, Blue Coat, affonda le radici del suo Adn nei concetti integrati (trasformati in tecnologia) di visibilità, accelerazione e sicurezza.

Il primo punta alla scoperta, all’individuazione e all’attribuzione di priorità delle applicazioni attive, allineando gli investimenti alle esigenze.

Il secondo mette l’accento sulla velocità. L’ultimo, va da sé, sulla protezione del dato in modo proattivo.

Adn combina, dunque, il monitoraggio delle applicazioni e l’ottimizzazione della Wan con tecnologie Swg (Secure Web gateway) permettendo di utilizzare e proteggere anche i contenuti e le comunicazioni in rete.

«Al potere della visibilità centralizzata sul traffico – ha aggiunto Phil Montgomery, vice president product management di Blue Coat – si aggiunge la capacità di coprire l’intero ciclo di vita delle applicazioni, con benefici sia dal punto di vista della fruizione della banda che da quello del risparmio dei costi operativi, per non parlare del flusso delle informazioni».

L’infrastruttura fa leva sulle appliance PacketShaper che consentono di classificare più di 600 applicazioni (interne, esterne, personalizzate, in tempo reale e crittografate) e di eseguire controlli sulla larghezza di banda e sulla qualità del servizio.

L’obiettivo è anche di ridurre il rischio di esposizione a malware e minacce e, a tal fine, sono stati coinvolti il software proprietario WebFilter e i dispositivi ProxyAv, oltre alle appliance ProxySg, che valutano e classificano i contenuti Web e le applicazioni aziendali.

La prima funzionalità specifica volta a integrare i vari aspetti della tecnologia Adn si è concretizzata in Application performance dashboard che, integrato nella soluzione di monitoraggio delle applicazioni IntelligenceCenter, visualizza le prestazioni delle applicazioni aziendali in qualsiasi postazione per più utenti distribuiti, agevolando al contempo la risoluzione dei problemi di rete.

La disponibilità è prevista entro febbraio.

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