BlackBerry in rampa di ri-lancio

Un ritorno reputato impossibile solo poche settimane fa è oggi in rampa di lancio grazie ad una strategia non centrata sui device. Parola di John Chen.

Una perdita di 4 miliardi, l’azzeramento di devices invenduti per 934 milioni, un minimo per azione di 5,44 dollari e una disponibilità a vendere la proprietà già nel 2013 faceva presagire che per Blackberry non ci sarebbe stato un 2014. Ma al timone è arrivato John Chen e qualcosa è accaduto.

Intanto Blackberry è ancora viva. Poi le azioni sono salite del 60% dal minimo. Qualcuno parla per Blackberry della possibilità di un ritorno forte, un evento reputato impossibile a fine 2013. Il management pensa di avere risultati significativi già quest’anno, con idee precise sul riposizionamento.

“Blackberry non è un produttore di smartphone, bensì un’azienda di grande immagine nel cui ampio portafoglio di attività è compresa anche una serie di device”, spiegò Chen agli investor e alla stampa.

Le quattro attività del rilancio a beve e medio periodo sono l’enterprise, il sistema operativo Qnx, il messenger multipiattaforma Bbm e anche gli stessi device.
L’azienda fa notare che le singole componenti della sua offerta possono avere successo in modo indipendente, un po’ come accade da Google. Nella loro analisi, Apple finalizza tutti gli sforzi alla vendita di device, e questo approccio viene usato come metro da molti analisti.

“La tastiera è al centro della produttività proposta da Blackberry” ha detto Chen, rilanciando sull’hardware, “e quindi continuerà ad essere al centro della nostra strategia”.
Per ridurre i rischi del mercato dei device, Chen ha firmato un patto quinquennale con il produttore Foxcomm, che prende per sé il rischio dell’invenduto.

Più a medio termine c’è una la rinnovata sensibilità verso il mondo enterprise, senza dimenticare il consumer ma dando più attenzione ad alcune priorità. Blackberry non è più leader di questo segmento e la concorrenza, in particolare Apple, sta spingendo parecchio verso le aziende. Ci sono molte opportunità, come il rinnovamento del parco dalla versione 7 alla 10 e anche nuovi business, perché non essere leader non esclude il guadagno.

A lungo termine le carte dell’azienda potranno diventare meglio giocabili, grazie alle peculiarità del sistema operativo e di altri software, ben noti anche per la loro sicurezza.
“Siamo ben posizionati per il machine-to-machine, il business del futuro”, afferma Chen. Certo ci vuole strategia e denaro per investimenti, ma Blackberry ha in banca 3 miliardi di dollari da investire, quindi i mezzi ci sono.

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