Per rispondere alla pressione che Ibm sta esercitando con il proprio WebSphere, lo specialista di application server ha deciso di puntare sull’integrazione di piattaforme.
19 maggio 2003 I tempi cambiano e così molti vendor. Una volta, per esempio, era sufficiente per un’azienda di application server vendere solo application server. Ora, invece, occorre offrire molto di più, ossia ciò che gli analisti del Gartner Group definiscono una suite di application platform, dotata di capacità di integrazione e portal. Così Bea Systems si è imbarcata nell’approccio verso le piattaforme.
Il WebLogic Enterprise Server è stato, quindi, integrato col software della società, Integration e Portal, oltre all’ambiente di sviluppo dei servizi Web, Workshop Java. Bea è una società che fornisce strumenti per gli svilupatori che realizzano servizi Web Java. Un Ide, come Borland JBuilder, nel catalogo Bea, è fatto per il lavoro pesante di gestione del codice sorgente e di riscrittura del codice. Un portavoce di Bea insiste nell’affermare che acquisizioni e sviluppi interni aiuteranno la società a innovare, ponendosi avanti nella competizione con altri concorrenti, come Sun e Ibm. Ad esempio, Sun ha recentemente annunciato piani per lo sviluppo Java in stile “visual”, approccio tipico dei propri strumenti Sun One Studio. Bea, invece, ha iniziato a semplificare lo sviluppo di Java 2 Enterprise Edition (J2Ee) quando ha acquisito un manipolo di ex impiegati Microsoft. Queste persone sfrutteranno i loro skill su Visual Basic, per lavorare su Workshop, portando il drag-and-drop nella programmazione J2Ee.
Per concludere, un analista del Gartner Group ha recentemente affermato che il market share di WebLogic Enterprise Server 2002 è slittato portandosi alla posizione numero due dietro Ibm WebSphere, cresciuta nel 2002. Il portavoce di Bea insiste nell’affermare che le prossime analisi di Idc dipingeranno una situazione differente, ma Ibm possiede le risorse finanziare e i suoi global service per sfidare Bea in questo campo.
