Barcellona, parte il Mobile World Forum 2010

Modellare l’ecosistema mobile del futuro sarà un compito complesso. Oggi, mentre molti inseguono il Roi del video, le Apps furoreggiano tra i contenuti e movimentano la banda. Su scala mondiale, l’impressione è che la convivenza delle reti 3G e 4G durerà parecchio. E se Microsoft…

L’arrivo di Lte e il suo modello di business tra tanti contenuti, tanti impieghi e tante norme è certamente l’argomento principe del Mobile World Congress 2010.
L’adozione della quarta generazione da un lato aumenterà la banda passante e diminuirà il numero di blocchi della rete, dall’altro porterà con sé un’ottimizzazione dei costi di esercizio. Per quanto concerne il modello d’uso, i carrier si dividono sul momento d’introduzione del servizio voce, che molti vedono più conveniente se ritardato rispetto al trasporto dei dati. D’altro canto l’espansione della terza generazione non è ancora terminata, quindi l’ottimizzazione del 3G/Umts proseguirà, vista la forte inerzia dei 500 milioni di utenti di questa tecnologia (dati Umts Forum); negli States la riduzione dei costi su reti di nuova generazione potrebbe raggiungere il 60% (dati Bridgewater), grazie anche alla crescita delle femtocelle e all’integrazione degli hotspot wifi in una rete davvero ampia. Proprio sul fronte delle reti ibride nel tempo dovremmo vedere delle soluzioni locali di particolare interesse.
Secondo il principio ancora non dimostrato del “più banda, più soldi”, grandi restano le speranze di molti di monetizzare il video sul cellulare. Mentre ancora si ricerca un vero Roi -e c’è chi prova a rilanciare la videochiamata-, sul fronte della televisione mobile il 4G potrebbe essere competitivo con il DVB, consentendo anche un più semplice modello integrato sui “tre schermi”, da tasca, da tavolo e da salotto. La disponibilità di più canali potrebbe essere determinante per il lancio di nuove proposte, con Lte atteso da tantissimi utenti: 3 milioni nel 2011 e 111 milioni nel 2014 (dati Informa).

Apps serie anche con Java
Alla rete di domani si affianca, come argomento, il mercato dei dispositivi dell’oggi. Gli annunci più importanti dovrebbero essere di Microsoft ed Intel, non insieme ma ciascuno con i suoi partner.
Nella crescita degli smartphone è essenziale è la dinamica degli AppStore e il relativo modello di business, che continua a sviluppare proposte collegate ai social network anche personali (Myphonehas dell’inglese Ithr). Al momento non sembra aver inciso il lancio dell’iPad, né c’è molto movimento sul fronte collegato degli e-book reader.
Sulla fascia più bassa, dove Nokia è forte e in rilancio e Java è sempre più allenato a colmare il gap con i più versatili cugini, sono attesi annunci piuttosto interessanti sia sul lato del silicio (Nokia ed Intel), sia sull’esecuzione di applicazioni e la gestione degli store -e c’è attesa per le demo della tedesca Communology e della sua soluzione che porta le Apps al mercato di massa del mondo ricco e all’unico mercato per il mondo povero, che più ha bisogna di tecnologia per tutti.

L’attesa per Microsoft
Nella fascia alta, il fragore del turbillon device/opsys richiede che le voci, per essere ascoltate, debbano avere un volume piuttosto forte. Da un lato parlerà Google, che ha diminuito il prezzo del suo Nexus One ed aumentato il servizio alla clientela, ma potrebbe trovarsi contro l’HTC Bravo, simile al Nexus ma a un prezzo molto basso. Sarà certamente in Corea del sud che inizierà la distribuzione del Motorola Motoroi carrozzato per l’occasione, e magari si riuscirà a percepire qualche sensazione sulla programmata divisione dell’azienda statunitense in due parti, programmata per l’anno prossimo. Il Motoroi è un Android, e la frammentazione hardware (e per certi versi software) di questo mondo sarà al centro di molti dei discorsi dell’MWC e dell’area AppPlanet.
D’altronde gli smartphone sono il 27% per numero di pezzi ma il 64% degli utili (dati Informa), ergo la festa è proprio qui. Nella quale Microsoft intende rilanciarsi e dovrebbe presentare il suo giocabilissimo Windows Phone: forse direttamente insieme a Windows 7 versione mobile, un’ipotesi rilanciata lo scorso sabato dai buzz in rete. Quale possa poi essere l’effettiva data di disponibilità di 7 Mobile, l’interesse dei consumatori e il modello di business, dovremo vederlo settimana dopo settimana, ma il vantaggio di Apple in termini di software, interfaccia utente e anche processore è davvero molto ampio e per essere colmato, almeno in parte, richiederà sforzi ripetuti ed ingenti.

Metriche, marketing e salute
Le metriche per valutare l’audience pubblicitario e la QoE, quality of experience, dell’utente sono in grande considerazione, così come nuove e più ampie proposte di mobilità del denaro su dispositivi tascabili e reti cellulari mondiali. La competizione spingerà a tentare la strada della gratuità per numerosi prodotti, servizi ed applicazioni, un percorso che finora ha dato frutti in un numero di casi limitatissimo ed occasionale, non progettabile a tavolino.
C’è da segnalare con grande gioia un certo interesse degli organizzatori per un altro tipo di misurazioni e di QoE: la m-Health, la salute su dispositivo mobile. Su questo argomento c’è da temere uno scarsissimo interesse dell’ecosistema produttivo e anche una certa tendenza a speculare tra ipotesi di servizio e sovvenzioni reali, ma resta il principale volano di trasformazione della società globale sia all’interno di ecosistemi ricchi, sia in mondi poveri e trascurati come Africa, Centro e Sud America, Asia.

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