Bando agli indugi: il 2004 sarà positivo

Dalla statunitense iSuppli un’analisi a tinte rosa. Crescite a due cifre sia per volumi sia per fatturato

2 dicembre 2003 La maggior parte delle società di analisi e ricerca
tengono duro. Nessun facile entusiasmo. Stime il più possibile conservative. E
soprattutto non abbandonare le riserve. “Primi cenni di ripresa, ma…”,
Il mercato è in crescita, ma…”.
Fuori dal coro è invece la voce di
iSuppli, società di ricerca americana che sembra ben
intenzionata ad abbandonare l’understatement.
E per il 2004 parla di ritorno
alla vita, di esplosione e, soprattutto, di crescite a due cifre.
La società
prende come punto di partenza il 2003, e dichiara che l’anno si chiuderà con un
incremento dell’11,4% per il comparto pc.
Non solo.
Crescerà anche il
fatturato, per la prima volta dal – lontano – 2000, con un incremento stimato
del 12,1%.
Ovviamente il 2003 è solo l’inizio.
Perché ottimisticamente
la società guarda al 2004 e inforca gli occhiali rosa: 14,3% la crescita in
unità, 14,8% la crescita del fatturato. E se ancora non bastasse, arriva a
sostenere che fino al 2007 è lecito attendersi crescite annue del 10,7% per
quanto concerne le unità consegnate e dell’11,1% in termini di fatturato. Una
bella boccata di ossigeno, se si pensa che tra il 1998 e il 2002 il solo
comparto pc ha perso il 3,5% all’anno in termini di fatturato ed è cresciuto non
più dell’8,6% in termini di volumi.
Ma chi metterà in moto il volano?

Secondo iSuppli la domanda sarà generalizzata.
Le aziende tenderanno ad
acquistare notebook in virtù dei prezzi in discesa e delle opportunità offerte
dal Wi-Fi, il consumer conoscerà guizzi di vitalità in mercati emergenti quale
quello cinese. Naturalmente, il rinnovo dei parchi ormai obsoleti è il driver
più forte per il mercato corporate, finora riluttante a un investimento in
questa direzione, soprattutto in assenza di necessità specifiche di tipo
tecnologico.
Semplicemente, e su questo aspetto tutti gli analisti sono
concordi, ormai la gestione dei contratti di assistenza e manutenzione di parchi
macchine obsoleti è diventata troppo onerosa per non pensare a un rinnovo.

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