Banda larga, snodo cruciale per attingere ai nuovi servizi Saas

Alla specifica domanda di quali sono le attese, in termini commerciali, per i nuovi annunci, Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia ha risposto che le competenze, in fatto di nuove tecnologie e di cloud, Microsoft le porterà a …

Alla specifica domanda di quali sono le attese, in termini commerciali, per i nuovi annunci, Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia ha risposto che le competenze, in fatto di nuove tecnologie e di cloud, Microsoft le porterà alle aziende attraverso i partner, che hanno soluzioni che vivono on premise in ambito server, ma che in futuro avranno bisogno di essere offerte anche in una logica cloud, che poggia sui data center di Microsoft. «Per questo ci stiamo muovendo per tempo, e non ci aspettiamo che questo processo cambi la componente commerciale in modo significativo nelle prossime settimane o mesi, ma è importante che un vendor come Microsoft si attivi per creare nuove offerte di servizi. Il cloud ha distrutto la geografia, per cui consente alle aziende di muoversi per il mondo senza vincoli fisici. Detto questo, però, in Italia fintanto che non si percepisce l’esigenza di nuovi servizi che si possono erogare attraverso la banda larga, tantomeno sarà probabile averla a disposizione in modo ampio. Se le aziende pensano di essere connesse perché hanno la mail, non capiscono quanto potrebbero fare se usassero realmente la banda larga».

Secondo l’Ad, va quindi attivata una nuova cultura dei servizi che genererà nuove esigenze da parte delle imprese, che a loro volta otterranno una estrema flessibilità che le metterà alla pari con quelle dei paesi più avanzati. «Però la distinzione tra on premise ed estensione on the cloud è da noi scientificamente definita – ha detto – perché le imprese devono essere messe nella condizione di poter scegliere i propri tempi e definire nell’interesse aziendale quali sono i dati che vogliono condividere nel cloud e quali invece no. Microsoft, quindi, propone questi due mondi con un’integrazione perfetta tra loro».

Ma come si calano i nuovi servizi in ambito data center? «L’esperienza che abbiamo sviluppato su Hotmail – ha sottolineato Jovane – ci ha permesso di capire come si gestisce in modo ottimale un’offerta distribuita su data center sparsi nel mondo. Bing, il motore di ricerca, ha introdotto un’ulteriore complessità e ci ha aiutato a capire che siamo in grado di offrire al mondo enterprise i livelli attesi in fatto di Sla e di sistemi di risposta. L’approccio di Bing è diverso dai prodotti dei competitor in quanto attiva tutta una nuova serie di conoscenze, competenze di logica e di funzionamento con cui le macchine devono rispondere alle query che sono: domanda, interpretazione, espansione e risposta. Per cui questa è forse la parte che maggiormente ci ha permesso di capire come si fa un setup di data center i quali peraltro dovranno rispondere a esigenze diverse. Al loro interno ci sarà Hotmail e magari la posta elettronica che un’azienda italiana potrebbe decidere di estendere anche sul data center di Microsoft, oppure soluzioni che deciderà di appoggiare a Windows Azure per una propria esigenza. Quindi le esperienze fatte sul mondo consumer, che sono significativamente più impattanti, ci hanno preparato ad affrontare il mondo dei data center, per il quale la nostra offerta sarà completamente enterprise, e quindi con livelli di Sla in linea con le attese del cliente».

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