Avaya guarda al futuro delle imprese

In linea con le tendenze al ribasso del mercato, la società statunitense si presenta ottimista in funzione del lavoro svolto sul mercato enterprise. Sergio Villa, country manager, ne spiega le ragioni e mostra i segnali positivi che arrivano anche dall’Italia.

11 novembre 2002Quello attuale è un periodo difficile per i fornitori di apparati di networking. Avaya non fa eccezione se si guarda al dato generale e, infatti, ha registrato un calo del 20% a livello mondiale ed europeo, in linea con il mercato. Sergio Villa, country manager italiano della società statunitense, ha osservato però che la società sta crescendo nei settori delle nuove tecnologie, affermando il successo della strategia di focalizzazione sul segmento enterprise seguita allo spin off da Lucent avvenuto a fine 2000. Lo abbiamo intervistato.

Qual è l’andamento di Avaya in Italia, data la situazione di mercato?

In Italia è stato confermato il trend world wide ed europeo della casa madre, affermando una stabilizzazione della nostra rispetto ad altre country. Ma, al di là, delle dimensioni, ci sono diversi aspetti positivi da considerare: innanzitutto i segnali che promuovono la nostra focalizzazione sul mercato delle imprese e la strategia di crescita della value proposition di Avaya, che si pone ormai come fornitore di soluzioni piuttosto che di prodotti. In questo, la filiale italiana si è messa in mostra: in particolare, nell’area Crm (Customer Relationship Management), dove siamo cresciuti del 60%, e in quella delle Wireless Lan, dove abbiamo registrato un +40%.

Inizialmente, però, le Wlan erano rimaste in Lucent.

È stato fatta un po’ di confusione, tra Avaya, Lucent e Agere, ma adesso le strategie sono state chiarite e, comunque, nonostante fossimo stati penalizzati da ciò, abbiamo registrato comunque un ottimo risultato. Il wireless per noi è fondamentale, perché rientra nella strategia di approccio al mercato della mobilità. Le Wlan per noi rappresentano una tecnologia funzionale per un mondo su cui abbiamo investito e investiremo parecchio. Penso, per esempio, allo Unified Messaging, per il quale abbiamo completato la suite aggiungendo una gestione automatizzata. Si deve poi considerare la complementarietà tra le soluzioni Wlan e quelle Voip, in particolare nell’integrazione su Pda (Personal Digital Assistant), sul quale si può caricare il nostro Ip Softphone (disponibile per Pocket Pc e già testato, tra gli altri, su terminali Hp e Acer – ndr), trasformandolo in un telefono Ip. Presso gli Avaya Labs, inoltre, sono allo studio soluzioni di integrazione tra Wlan a standard 802.11 e le tecnologie cellulari 3G. Anche lo sviluppo del nostro sistema Anymedia Contact Center è uno degli aspetti centrali dei nostri sforzi per la mobilità.

Crm e mobilità sono dunque gli ambiti in cui siete cresciuti di più?

SV: Sicuramente, ma non solo. Grandi passi sono stati fatti nella voice recognition e nell’e-learning. Siamo molto soddisfatti perché cresciamo soprattutto nei settori più innovativi e questo è importante per il nostro futuro. Confido molto, inoltre, nella Voip, sulla quale stiamo investendo, sia sul fronte tecnologico sia su quello dello sviluppo dei servizi, per la nostra soluzione all’avanguardia.

Nell’ambito Voip e Ip telephony, conta molto lo sviluppo delle applicazioni. A tale proposito come si pone la vostra soluzione e quali sono i vostri rapporti con le terze parti?

La nostra soluzione MultiVantage è dotata di un’architettura di media e communication gateway molto avanzata. Agli sviluppatori vengono forniti i codici sorgenti e varie forme di supporto. È importante ricordare che Avaya si pone come fornitore di un’infrastruttura indipendente dall’hardware. Noi siamo gli sviluppatori dell’applicazione voce su Ip, ma questo Ip può essere anche di qualcun altro. In un mercato pesantemente dominato (il mercato delle reti Ip che vede Cisco leader indiscusso – ndr), non avrebbe senso avere un approccio diverso. Un’applicazione voce, però, è diversa da un’applicazione dati, soprattutto perché le aspettative da parte dell’utente sono molto diverse. Qui gioca un ruolo fondamentale la nostra esperienza nel settore della voce.

Il mercato Voip è dunque arrivato alla maturità?

Comincia a esserci una sensibilità diversa. Noi riteniamo sia una tecnologia del futuro, perché porta grandi risparmi di costi e di tempo, grazie all’infrastruttura unica voce-dati e a una maggiore efficacia ed efficienza della comunicazione. Inoltre è funzionale alla mobilità. La nostra visione è condivisa da tutte quelle società che non hanno una posizione dominante in termini di installato nel settore voce tradizionale. Avaya ha investito più nei call center che non nel Pabx tradizionale. Questo ci premia, perché possiamo giocare sul nuovo mercato. A maggior ragione, quindi, dobbiamo essere indipendenti.
La nostra strategia è peraltro vincente anche verso le piccole e medie imprese, come dimostra il successo di Ip Office, che è estremamente scalabile e facilmente aggiornabile, così come la nostra soluzione Voip. Ip Office può funzionare anche con MultiVantage, risultando un ottimo completamento della soluzione per le grandi imprese molto distribuite sul territorio. Le sedi principali possono essere collegate in rete con MultiVantage come applicazione Voip, mentre per le agenzie più piccole si può optare per una connessione Internet, replicando tutte le funzionalità, grazie a un piccolo Ip Office.

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