Autonomica è la strada

Ibm, con Tivoli, e Hp, con OpenView, fanno passi in avanti nella gestione automatizzata dei sistemi.

Stima la società di analisi Enterprise Management Associates che il tempo medio occupato a determinare la causa di un problema It può arrivare al 50-80% del tempo totale di lavoro uno staff, mentre il 15-20% viene impiegato per implementare la soluzione trovata.


E secondo Idc la chiave per sciogliere il nodo gordiano della manutenzione sistemica è quella dell’automazione più spinta e diffusa possibile dei compiti e delle funzioni di verifica, controllo e ripartenza.


Servirebbe come il pane, quindi, la riduzione della complessità It, ovvero la risoluzione automatica dei problemi e dei malfunzionamenti dei sistemi, ovvero l’autodiagnostica. In una parola, servirebbe l’autonomic computing.


Ibm ha rilasciato una serie di soluzioni di self-healing che vanno proprio nella direzione di individuare e risolvere automaticamente problemi e malfunzionamenti dei sistemi prima che questi si verifichino e blocchino le operazioni. Le ha messe nel nuovo software Tivoli, ed ora le funzioni autonomiche inserite nei prodotti Ibm sono 475.


I prodotti di autodiagnostica annunciati sono Tivoli Monitoring, che punta a migliorare la gestione delle applicazioni online correggendone malfunzionamenti o blocchi applicativi, Tivoli Composite Application Manager, che prova a velocizzare l’accesso alle informazioni su Web, anticipando e agendo sui colli di bottiglia che possono sorgere fra sistemi interconnessi, Tivoli System Automation for Multiplatforms, che individua lo stato delle applicazioni complesse che girano su piattaforme e sistemi operativi multipli e utilizza istruzioni o policy per riportarle online in caso di fermo.
I prodotti annunciati includono un cruscotto per gli amministratori di sistema.


Parallelamente anche Hp ha messo mano in senso più o meno autonomico alla propria offerta di sistemi di gestione delle infrastrutture. Lo ha fatto rilasciando OpenView Dashboard 1.0, un sistema che consente di estrarre informazioni da più fonti di dati allo scopo di controllare il funzionamento delle applicazioni aziendali e dei sistemi di comunicazione.


La console consente di creare viste sullo stato dei servizi software in tempo reale, interagendo anche con gli elementi che qualificano lo stato di sicurezza dell’infrastruttura.


Si tratta, dunque, di una soluzione, che sarà disponibile nel primo trimestre del prossimo anno, che funge da portale dello stato autonomico di un’infrastruttura informativa aziendale.


Sempre nel primo trimestre del 2006 Hp rilascerà OpenView Business Process Insight 2.0, strumento che controlla e crea report sui processi di business, sulla base di metriche e strumenti di controllo di processo automatici.


Già disponibile, invece, è Service Desk 5.0, un database di configuration management che in collegamento con la dashboard di OpenView rende più chiari gli effetti dei problemi e delle modifiche che avvengono nella rete, sulle applicazioni di business.

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