Aumenta la domanda di credito delle imprese ma peggiorano fiducia e ricavi

I dati forniti dall’Osservatorio nazionale sul credito delle Pmi relativi al secondo trimestre 2012 mostrano che sono sempre di più le imprese che si rivolgono alle banche per ottenere finanziamenti ma sempre di meno quelle che riescono ad avere la cifra richiesta.

Per le Pmi italiane il giudizio  sull’andamento dell’economia nazionale nel secondo trimestre è negativo: il saldo
tra giudizi positivi e negativi da parte degli imprenditori sale a -71,1
rispetto a -63,4 del primo trimestre
. E’ quanto emerge dai dati del
secondo trimestre 2012 dell’Osservatorio
sul credito alle Pmi,
resi noti da Rete
imprese Italia
e Artigiancassa. In particolare, sono meno fiduciosi
gli operatori del commercio, dei servizi alle imprese e delle regioni del
Mezzogiorno, con prospettive non positive anche per il terzo trimestre,
soprattutto per quelle del Nord Est. 

Nell’attuale congiuntura, sono più preoccupati per l’andamento della propria azienda gli
imprenditori dei servizi alle imprese, delle costruzioni e quelli che operano
nel Mezzogiorno
, sebbene, tale territorio sia l’unico che si attende un
lieve miglioramento della fiducia nel prossimo trimestre, assieme alle imprese
artigiane.

I ricavi attesi dalle piccole
imprese, in relazione all’andamento dell’economia italiana, registrano un
peggioramento
(-44,0 da
-33,4 del 1° trimestre) che diviene ancor più marcato per le imprese artigiane. Tuttavia,
prospettive di miglioramento per il terzo trimestre si riscontrano per le
imprese artigiane e nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno.

Peggiora anche il giudizio
sull’occupazione nelle piccole imprese
(da -7,2 del 1° trimestre a -17,2), con prospettive
poco incoraggianti per il trimestre successivo, fatti salvi segnali di ripresa
nel Nord, un lieve incremento dell’occupazione nel settore delle costruzioni e
un miglioramento in quello manifatturiero e dell’artigianato. In lieve calo il
giudizio relativo al ritardo nei pagamenti da parte dei clienti per le piccole
imprese (50,3 da 47,3 del 1° trimestre), anche se le imprese artigiane
evidenziano una situazione migliore con una dinamica positiva anche nelle
attese del prossimo trimestre.

Diminuisce,
sia pure di poco, la capacità delle piccole imprese di fare fronte al proprio
fabbisogno finanziario nel secondo trimestre dell’anno (da -32,4  a-33,7), con un forte recupero delle imprese artigiane che si allineano
all’intero comparto piccole imprese.

Aumenta, passando al 21,7% del
secondo trimestre rispetto al 17,8% dei tre mesi precedenti, la percentuale
delle piccole imprese che si sono rivolte alle banche per chiedere un
fido, un finanziamento o la
rinegoziazione di un credito esistente. Per contro, le imprese artigiane hanno
registrato una dinamica opposta: passano al 19,2% contro il 24,8% precedente.

Tra le piccole imprese che domandano credito, è diminuita (dal
38,2% al 36,5%) la percentuale di quelle che hanno ottenuto un ammontare pari o
superiore rispetto a quanto richiesto (la cosiddetta area di “stabilità”),
mentre è aumentata (25,3% dal precedente 11,7%) la percentuale di quelle che lo
hanno ottenuto per un ammontare inferiore rispetto a quanto richiesto.
Nell’ambito delle imprese artigiane, è aumentata (da 31,5% a 42%) la percentuale
di quelle che hanno ottenuto credito in misura pari o superiore a quanto
richiesto, così come è aumentata (27,7% dal 9,6%) la percentuale di imprese che
lo ha ottenuto, ma in misura minore rispetto a quanto richiesto. Nel secondo
trimestre 2012 la cosiddetta area di “irrigidimento”, data dalla somma della
percentuale delle imprese che hanno ottenuto un credito inferiore a quanto
richiesto e da quella delle imprese che non lo hanno ottenuto, è cresciuta per
le piccole imprese (al 36,4% dal 33,6%), mentre si è ridotta per le sole
imprese artigiane (al 33,5% dal 38,4%).

Migliora il giudizio relativo
all’andamento dei tassi di interesse e delle altre condizioni applicate ai
finanziamenti
, sia da
parte delle piccole imprese che, in misura ancora maggiore, da parte delle
imprese artigiane. E’ positivo il
giudizio sul costo dei servizi bancari
nel loro complesso e sulla durata
del credito, mentre migliora la capacità di negoziare condizioni più favorevoli
sia in termini di durata degli affidamenti che di garanzie richieste dalle
banche.

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