Arkoon cerca partner per portare la Francia in Italia

La società vuole essere un’alterativa made in France alla predominanza statunitense e israeliana nella sicurezza

Da qualche mese Arkoon, società
francese specializzata nella produzione e commercializzazione di appliance di
sicurezza, si sta muovendo in modo molto deciso sui principali mercati europei,
Italia inclusa.
Una sorta di via francese alla security, o, più
semplicemente, un’alternativa made in Europe alla predominanza statunitense e
israeliana nel comparto.
Arkoon in Italia non ha filiali, ma segue tutto il
business dagli head quarter di Lione.
Dall’inizio dell’anno, con la
partecipazione all’edizione 2004 di InfoSecurity, la società ha dato il via a
una campagna di recruiting di nuovi partner, con l’obiettivo di costituire, sul
modello francese, una rete sufficientemente capillare di operatori, in rado di
seguire sia grandi aziende e pubblica amministrazione, sia le realtà di più
piccole dimensioni.
E se sulla fascia alta del mercato le cose sono già
avviate nella giusta direzione, grazie soprattutto alla presenza di due partner
internazionali, come Ecs (Europe Computer System) e Teles, molto di più resta da
fare per la copertura del mercato della piccola e media impresa.
Spiega
Albino Pili, responsabile vendite per il Sud Europa: “Per coprire le grandi
imprese e la pubblica amministrazione vorremmo poter contare su quattro o cinque
partner. Per quanto riguarda il mercato delle aziende di più piccole dimensioni,
per le quali abbiamo sviluppato un’offerta prodotti piuttosto ampia e
articolata, interessante sia dal punto di vista del prezzo, sia della
integrazione delle funzionalità, in questo momento il numero dei partner è
ancora piuttosto limitato
“.
Collaborazioni interessanti sono in atto con
la ligure SoftJam, che ha sviluppato un progetto per l’Acquario di Genova, e con
la bolognese Logon. Ma in prospettiva i partner potrebbero diventare una
trentina, certificati e formati per poter erogare anche assistenza e servizi di
primo livello ai propri clienti.
E Arkoon, che conta di passare dai 6 milioni
di euro del 2004 a 30 milioni nel 2006, magari anche attraverso qualche
acquisizione, sta cominciando a valutare nel nostro Paese la possibilità di
coinvolgere un distributore. Unica realtà, in effetti, in grado di coprire
capillarmente il territorio.

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