Applicativi Crm: l’affitto è meglio dell’acquisto

Uno studio condotto dai ricercatori di Aberdeen Group conferma il pessimismo sulla vendita di nuove licenze nel settore, ma spezza una lancia in favore delle soluzioni in Asp.

27 giugno 2003 La società di ricerche Aberdeen Group prevede che i fatturati generati da nuove licenze per applicativi Crm (Customer relationship management) sono destinati a un forte ridimensionamento nei prossimi anni, mentre le formule di abbonamento agli stessi applicativi subirano una crescita altrettanto marcata. È in corso un radicale cambiamento nel modo di utilizzare il software che gestisce i processi riferibili ai rapporti tra l’azienda e i suoi clienti. Il comparto del Crm dovrebbe raggiungere un valore di 17,7 miliardi di dollari nel 2006, con un tasso annuo di crescita di poco inferiore ai 7 punti percentuali. Secondo Aberdeen Group, tuttavia, gli acquirenti tenderanno a privilegiare sempre più le formule in base alle quali il software non si compera, ma si affitta attraverso Internet.

Aberdeen prevede che le revenue derivanti dalla vendita di nuove licenze diminuiranno di circa 5 punti percentuali ogni anno, mentre il mercato delle applicazioni affittate in abbonamento su Internet salirà fino a un valore di 2,8 miliardi di dollari. L’abbonamento comporta infatti molti vantaggi in termini di visibilità dei costi e facilità di gestione e manutenzione. Le aziende, specialmente quelle di dimensioni medio-piccole sarebbero più orientate, sostiene Aberdeen, verso formule che permettono loro di versare un contributo fisso ogni anno, eventualmente modulando la spesa in funzione delle necessità del momento. L’affitto degli applicativi servirebbe anche a ridurre sostanzialmente i rischi legati alle implementazioni di scarso successo, che in questi anni hanno portato a una certa prudenza verso questo tipo di soluzioni.

Uno dei fattori destinati a permanere nel tempo è il predominio geografico degli Stati Uniti, in un mercato in cui oltre il 52% degli investimenti (7,14 miliardi di dollari) proviene da aziende americane. Tale quota è destinata a restare pressoché immutata.

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