Application management nuova frontiera di I.Net

L’acquisizione di ErpTech non ha fatto che ufficializzare l’approccio verso il mercato dell’outsourcing del provider milanese

L’assunto è sempre quello, non ci sono soldi per l’It nostrano. E allora si valorizza ciò che si ha, si riducono i costi o si tramutano in variabili. La soluzione si chiama outsourcing, assume diverse connotazioni e una di queste è l’Asp. L’application management è l’ultimo argomento del white paper che I.Net commissiona annualmente ad Idc e che sancisce il definitivo assorbimento di ErpTech, acquisita lo scorso luglio. L’application management è il naturale punto di approdo per I.Net che rivende servizi di rete, garantisce la business continuity, il disaster recovery e la sicurezza grazie anche al nuovo data center costato ben 30 milioni di euro (la metà dei ricavi dell’ultimo anno fiscale). E, per iniziare nel migliore dei modi, I.Net ha acquisito ErpTech, e i suoi clienti, buon esempio di operatore locale innovativo che l’outsourcing lo realizza da tempo soprattutto su piattaforma Sap.

«La nostra è stata una scelta obbligata – afferma Giuseppe Merafina, amministratore delegato di ErpTech -, ogni investimento It viene vissuto con estrema sofferenza dal cliente, gli investimenti sono autorizzati a fronte di un Roi veloce». Detto questo, è importante osservare che esistono alcune criticità allo sviluppo del business delle applicazioni gestite in hosting in Italia. In primo luogo la “sensibilità” di un network che, nel nostro Paese, è ancora sotto il controllo di un’unica azienda. In secondo luogo, un conto è parlare di applicativi standard e diffusi come Microsoft e Sap, che peraltro presentano ancora criticità dal lato della gestione delle licenze, un altro è confrontarsi tutti i giorni con l’enorme installato di applicativi eterogenei e proprietari. Questi limiti secondo Enrico Campagna, direttore marketing di I.Net, esistono, ma non sono troppo vincolanti. Lo stesso portavoce di I.Net, inoltre, conferma che il proporsi come outsourcer permetterebbe di trattare anche gli acquisti delle licenze per conto del cliente, ovvero, per un provider come I.Net, porsi in competizione con system integrator locali o internazionali.

Dall’Erp all’Irp
Se ne parla ancora sottovoce, ma per qualcuno il futuro del gestionale è già arrivato. Per capire di cosa si parla basta una sigla, Irp (Internet resource planning), in cui
la parola Enterprise viene
sostituita da Internet. Ancora una volta l’idea alla base è sempre quella del software visto come servizio.
La software house spagnola Inmersa, dal background fortemente open source, offre una soluzione per le aziende (la suite i-business) totalmente Web based e fruibile solo da remoto. Si tratta di un ambiente unico di gestione dei rapporti dell’azienda con clienti, fornitori e forza vendita esterna. I moduli, raccolti tra Inmersa Business e Inmersa Empresa, spaziano dalla gestione del business al Crm, dal gestionale all’e-commerce e al front end Web. La base di partenza sono i documenti che devono essere creati e resi disponibili. I tasselli principali della soluzione, dunque, sono un Web server (Apache) e un database.
A questi si aggiungono i vari tasselli specifici. Le modalità di licensing sono due, si può optare per una licenza per modulo, aperta a sette utilizzatori interni e 60 esterni, oppure per utente. I database utilizzati possono essere MySql, PostgreSql e Oracle e le piattaforme consigliate Linux e Mac Os X. L’azienda spagnola sostiene che l’approccio Irp sia il più conveniente per le Pmi a corto di budget. Purtroppo, però, un’azienda piccola è poco incline all’innovazione It.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome