Apple ha bisogno di pc più che di iPod

Forbes aggiunge un elemento all’analisi dell’accordo con Intel. I pc danno più margini dei lettori Mp3

Troppi iPod fanno male ad Apple. Soprattutto se nel frattempo non aumentano
le vendite di pc. La tesi sembra singolare eppure è ciò che emerge dall’analisi
dei conti della società della Mela mozzicata realizzata da
Forbes. Il magazine aggiunge così un ulteriore motivo che
depone a favore dell’accordo con Intel.

Steve Jobs,
infatti, ha sicuramente bisogno di vendere molti pc in più rispetto a quelli che
vende oggi perché iPod e connessi hanno il piccolo difetto di garantire una
marginalità minore rispetto ai pc. I pc gli garantiscono un margine del
30%
, mentre gli iPod solo del 20%. Per non parlare del business legato
al lettore che secondo gli analisti è poco sopra al break even. L’iTunes music
store guadagna quattro centesimi prima delle tasse sui 99 cent che costa il
download e anche i video iPod hanno margini simili. E l’azienda ha dichiarato di
aspettarsi una ulteriore pressione sui prezzi per quanto riguarda l’iPod.



L’altra via per recuperare margini è tagliare i
costi. Soltanto che Apple l’ha già fatto. Le spese per R&D sono
passate dall’8%
del 2003 al 4% attuale. Un taglio non
da poco per una società che ha nel suo Dna l’innovazione di design e di
prodotto. Tra l’altro la concorrente Creative spende il 7% del fatturato in
R&D. La speranza di molti è che l’arrivo dei chip Intel permetta di
riguadagnare quote di mercato ad Apple anche perché c’è una legge
nell’elettronica di consumo che neanche il mitico e carismatico Steve Jbs può
infrangere. In un momento i prodotti diventano delle
commodities
e soggetti alla pericolosa competizione dei prezzi.

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